Attivata la posta elettronica certificata
Da oggi il Circolo della Pulce ha uno strumento in più per comunicare con i Cittadini e con la Pubblica Amministrazione: la posta elettronica certificata.
La posta elettronica certificata (PEC) è uno strumento che permette di dare ad un messaggio di posta elettronica, lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento tradizionale.
Il nostro indirizzo per inviarci le vostre comunicazioni è: .it
Il servizio PEC offre una serie di vantaggi rispetto alla raccomandata con ricevuta di ritorno tradizionale. I principali sono:
- Ogni formato digitale può essere inviato tramite posta elettronica certificata;
- I messaggi possono essere consultati da ogni computer connesso a internet;
- Certificazione degli allegati al messaggio;
- L’avvenuta consegna della mail viene garantita, nel caso non sia possibile consegnare il messaggio l’utente viene informato;
- Le ricevute di consegna hanno validità legale;
- Tracciabilità della casella mittente e conseguentemente del suo titolare (se il titolare è stato identificato con certezza);
- Vi è certezza sulla destinazione dei messaggi;
Finalmente! il ponte “intelligente” di rapallo continua a far discutere
Nei giorni scorsi abbiamo chiesto che l’Amministrazione desse spiegazioni sulla chiusura del ponte provvisorio (“Bailey”) di piazza Cile. Riassumendo velocemente i fatti, intorno al 15 luglio sono apparsi alcuni fogli appesi agli angoli di piazza Cile che avvisavano che il ponte provvisorio sarebbe rimasto chiuso le notti tra il 17 luglio e il 18 luglio e tra il 18 luglio e il 19 luglio (una notte che inizia piuttosto presto a Rapallo, visto che la chiusura sarebbe avvenuta alle 19.00!). Poi dopo qualche giorno i cartelli sono diventati qualcuno di più (uno anche all’angolo via Roma-via della Libertà) e sono ancora oggi visibili; i nuovo cartelli avvisano di una chiusura dalle 19.00 del 19 luglio alle 8.00 del 26 luglio: leggendoli si intende quindi che il ponte sarebbe stato chiuso per l’intero periodo, giorno e notte, ma, al contrario, passando di giorno si trovava il ponte completamente aperto, oppure aperto solo per motorini e pedoni (ad esempio, questa mattina alle 9.00 era chiuso alle auto!).
Finalmente l’Amministrazione ha degnato di risposta una richiesta di informazioni e oggi sui giornali si leggono motivazioni e orari della chiusura. Non possiamo, però, esimerci dal protestare, facendo nostro il disappunto di molti cittadini, per i molti aspetti della vicenda che ci paiono molto negativi e denuncianti un incredibile pressapochismo.
Come è possibile che se i cartelli sono sbagliati essi rimangano affissi dal 19 al 23 luglio?
Con che logica sono stati affissi? Sul ponte di via Milano a S.Anna c’è solo il preavviso della limitata portata e della limitata altezza, ma non l’avviso di chiusura. Un cartello è appeso al paletto dei cartelli sull’angolo dell’ultima casa di via Mameli prima dell’incrocio “di Siggi”: chi svolta in via Milano non lo vede, tanto più se giunge dal centro!
E ci si chiede anche come si possano appendere dei cartelli “volanti” in questo modo, senza che su di essi sia riportata la dicitura “Città di Rapallo”, senza l’indicazione di un’ordinanza del Comando di P.M., senza preoccuparsi della loro effettiva visibilità.
Oggi è venerdì e nel tardo pomeriggio ci sarà un forte traffico di ospiti che giungono nelle nostre zone per il week-end: dopo aver fatto la coda in autostrada a causa della nuova rotatoria di piazzale Genova si troveranno in coda in via Milano e via Amendola perchè il ponte provvisorio sarà chiuso dalle 19.00 (ora di punta per il traffico). Possibile che non ci sia un agente che chiuda il ponte alle 22.00? In queste sere ci sono state manifestazioni con chiusura al traffico di varie strade (lungomare, via Roma) per cui il turno serale dei Vigili c’è: non può un agente di questo turno andare a chiudere il ponte più tardi? Inutile dire che a forza di trovare code in autostrada e in città i turisti si stuferanno di venire a Rapallo, anche solo per una cena!
Come è possibile, poi, che nemmeno l’orario 19-08 possa essere rispettato e possa capitare di trovare il ponte chiuso anche oltre questo orario?
Con piacere rileviamo che sono state accolte le sacrosante richieste degli abitanti della zona che giustamente si lamentavano del rumore delle auto che percorrono il ponte provvisorio e che di notte è particolarmente fastidioso, ma proviamo viva amarezza nel vedere con quale pressapochismo sono fatte le cose da questa Amministrazione, nel vedere la bassa considerazione dei cittadini che essa ha, nel vedere che le spiegazioni circa la chiusura sono arrivate 6 giorni dopo, nel vedere la poca elasticità nell’utilizzo degli agenti per cui per comodità del Comando si chiude il ponte alle 19.00 invece che alle 22.00, creando disagi al traffico e a chi deve raggiungere a piedi il quartiere Milano,.
L’amarezza è sincera ed è tanta. Vorremmo intervenire in un dibattito politico di più alto livello, nel quale si costruisca un futuro migliore per la nostra città, ma ci troviamo invece a richiedere il minimo di rispetto dovuto a un cittadino di un Paese evoluto.
Il Direttivo del Circolo della Pulce.
Possiamo sapere?
Qualche giorno fa sono timidamente spuntati alcuni cartelli che annunciavano la chiusura del ponte provvisorio di piazza Cile (il ponte “Bailey”) per due notti, dalle 19 alle 8 del giorno dopo. Oggi i cartelli si sono fatti coraggio e sono diventati più grandi, più visibili e annunciano la chiusura del ponte per più giorni, per tutte le 24 ore.
Visto l’orario indicato nei primi cartelli abbiamo pensato che il Comune avesse giustamente accolto la richiesta dei residenti della zona di chiudere il ponte di notte per poter dormire tranquilli, visto il frastuono che provocano le macchine che lo percorrono (anche se sembrava francamente eccessiva la chiusura dalle sette di sera).
Evidentemente non si trattava di quel motivo, visto che ora viene chiuso per tutto il giorno, per più giorni. Siamo certi che le motivazioni saranno ugualmente valide, ma perchè il Comune non… comunica? Perchè gli esponenti di questa Amministrazione e della maggioranza che la sostiene appaiono sui giornali solo per beghe interne o per protestare perchè un collega di maggioranza avrebbe fatto togliere un parcheggio vicino al negozio di famiglia?
Senza scomodare obblighi morali, ci parrebbe un semplice esercizio di buon senso motivare la chiusura di un tratto stradale, chiusura che nel periodo estivo e particolarmente gravosa. L’Amministrazione farebbe bella figura, dimostrando volontà di trasparenza, di non aver nulla da nascondere.
Invece nulla… nulla di nulla è dato di sapere ai cittadini. Saranno almeno state avvisate per tempo le ditte della zona che si trovano nell’impossibilità di far transitare i mezzi troppo alti per poter passare sotto alla ferrovia? Sarà stata data loro la motivazione?
A noi non resta che invitare di cuore questa Amministrazione a far conoscere ai cittadini quanto stia facendo (e nel caso del ponte mobile in costruzione sono molte le domande che aspettano risposta!). La invitiamo al dialogo, all’apertura, e, soprattutto, la invitiamo ad accogliere la richiesta di chiusura notturna del ponte Bailey (dalle 22.00 alle 7.00 ci pare un buon orario), per togliere almeno qualcuno dei forti disagi che stanno patendo da mesi coloro i quali abitano vicino al cantiere (non ultimo quello dei miasmi provenienti, pare, dalla rottura della condotta fognaria… altro mistero…).
Viabilità al casello, il Circolo della Pulce propone modifiche
“La nuova sistemazione di Piazzale Genova non funziona”, contesta il presidente Giovanni Raggio. Proposte modifiche anche per l’incrocio tra Via Sant’Anna e Via Arpinati.
“La nuova sistemazione viaria di Piazzale Genova non funziona”. Ad affermarlo è il Circolo della Pulce, che contesta la nuova viabilità nei pressi del casello autostradale di Rapallo. E propone due soluzioni migliorative: lo spostamento della corsia proveniente dal casello il più a destra possibile e la divisione fisica delle due corsie della rotonda. “Queste proposte – spiega il presidente del circolo Giovanni Raggio – saranno trasmesse all’amministrazione comunale, in attesa di approfondire ulteriormente il tema con i comitati di quartiere e gli abitanti della zona”. Il Circolo della Pulce propone inoltre una modifica all’attuale sistemazione dell’incrocio al bivio tra Via Sant’Anna e Via Arpinati e chiede il ripristino del collegamento diretto via Sant’Anna-Via Puchoz e la contestuale risistemazione dell’incrocio con Via Tre Scalini per creare uno spazio pedonale a beneficio della scuola materna.
Abbiamo attivato le caselle email
Se avete disservizi da segnalare o materiale da inviare o se desiderate informazioni per iscrivervi al Circolo:
Il Circolo della Pulce
Il CIRCOLO della PULCE, nasce ufficialmente il 4 Giugno 2010 per rispondere all’esigenza sempre più evidente di creare un luogo in cui confrontarsi liberamente e in cui far nascere e crescere idee lungimiranti e proposte innovative per il bene della nostra città.
Un luogo in cui verificare le priorità ed analizzare insieme le esigenze di tutti i cittadini.
Il CIRCOLO è APARTITICO e SENZA SCOPO di LUCRO
Depuratore: davanti a questa follia ogni altra polemica diventa insignificante
A marzo è stata data notizia dell’accordo tra Comune ed Enti e Società istituzionalmente interessate per la realizzazione di un depuratore a Rapallo. Una notizia passata quasi inosservata: nessuna enfasi particolare nonostante la grossa somma in gioco, soltanto qualche accenno alla necessità dell’impianto per adeguarsi alle normative e per avere un mare pulito e balneabile. Molti pensarono ad un intervento di adeguamento dell’impianto esistente sito sotto il parcheggio di piazzale Daneri (che, ricordiamolo, è solo un impianto di primo trattamento, non un depuratore). Le reali dimensioni dell’opera sono state accuratamente celate.
Soltanto grazie all’azione dell’appena costituito Comitato i cittadini hanno potuto conoscere che cosa è previsto e cioè un depuratore idoneo per servire 90.000 abitanti da realizzarsi non al posto dell’impianto esistente, ma nella parte bassa del parcheggio, cioè quella con accesso diretto da via Betti con posti liberi, zona merci e parcheggi per residenti. Tutta quest’area, che misura circa 70 metri per 25, verrà scavata per una profondità di oltre 10 metri per realizzare il vano che ospiterà gli impianti di trattamento. Un opera faraonica, da realizzarsi in 5 anni, tra il 2010 e il 2015… sì, 2010, perchè l’inizio dei lavori è previsto per dicembre!
Ricapitoliamo i pochi dati che si sono riusciti a sapere: depuratore per 90.000 persone, da realizzarsi interrato, in un’area di 70 metri per 25, 10 metri sotto l’attuale livello del parcheggio e cioè fino ad una quota di 6 metri più bassa del fondo del vicino torrente S.Francesco. Un volume di scavo di oltre 20.000 metri cubi di terra da portare via con oltre 3000 camion. Almeno 600 autobetoniere (di quelle grosse!) per portare il calcestruzzo necessario per le opere di fondazione, contenimento e copertura.
Non si tratta assolutamente un problema di chi abita vicino all’impianto, ma la rilevanza è per tutta la città!
Ci sono tre questioni che ci lasciano interdetti:
il metodo con cui il Comune ha portato avanti la pratica;
l’opportunità di ubicare un impianto di depurazione fognaria in pieno centro, in un’area ad altissima densità edificata;
i disagi che questa ubicazione comporterà durante l’esecuzione dei lavori.
Il Comune ha usato metodi degni della Corea del Nord. Gli abitanti della zona hanno richiesto documentazione, ma hanno incontrato fortissime resistenze. A quanto pare non hanno avuto il progetto completo, ma soltanto pochi estratti in base ai quali l’entità dell’opera era comprensibile solo da tecnici. Il tutto è passato sotto silenzio, con pochi comunicati stampa che non davano notizie su come sarebbe stato l’impianto. Solo dopo le continue insistenze delle persone che sabato scorso hanno fondato il Comitato è stata fatta una riunione invitando soltanto alcuni di loro e vietando l’ingresso ad ogni altro cittadino. Il Comune ha sminuito le dimensioni dell’opera ed ha portato come esempio il depuratore genovese di Quinto, che ha la stessa tecnica depurativa: peccato che pochi giorni gli organi di stampa hanno dato risalto alle proteste degli abitanti della delegazione genovese, assediati dai miasmi provenienti dal depuratore (e ricordiamo che esso è per 56.000 abitanti, cioè poco più della metà rispetto a quello progettato a Rapallo, ed è sito in posizione ben più defilata rispetto alle abitazioni!).
Un’opera di questa importanza deve essere preventivamente condivisa con la popolazione, l’ubicazione deve essere concordata, scelta tra diverse possibilità! Invece siamo davanti all’opera definitivamente progettata, approvata e in buona parte finanziata.
L’ubicazione appare semplicemente folle. Un depuratore per 90.000 persone realizzato nel bel mezzo di case e palazzi, nella zona più densamente edificata della città. Un depuratore è una macchina biologica che ha bisogno di tempi di avviamento e che in presenza di qualsiasi problema causa miasmi insopportabili, per non parlare della potenziale presenza di elementi inquinanti e tossici. Anche ragionando cinicamente, non si tratta di una zona periferica degradata, ma del centro: a un centinaio di metri c’è il castello sul mare, simbolo della città, la passeggiata a mare, il centro storico, la collina di S.Bartolomeo (cioè una delle zone residenziali di maggior pregio). Ed è anche un’area urbanisticamente strategica, una delle poche aree rimaste libere all’interno del tessuto urbano: non la si può sacrificare per un depuratore.
Legati all’ubicazione sono gli enormi disagi provenienti dalla realizzazione dei lavori: la zona è difficilmente raggiungibile, soprattutto per i mezzi pesanti a causa delle ridotte altezze dei sottopassi ferroviari. Dal semplice calcolo geometrico dell’area interessata risulta che ci vorranno circa 3000 camion per asportare tutto il materiale di scavo: dove passeranno? Raggiungeranno via Bolzano percorrendo contromano via Mameli (con la necessità di vigili e interruzione del traffico)? Oppure attraverseranno tutto il centro? Sempre, comunque, passando davanti alle principali scuole cittadine.
Non dimentichiamoci, inoltre, che l’area oggi ospita uno dei più importanti parcheggi per il centro: circa 200 posti auto tra posti liberi, a rotazione, per residenti e zone merci. Come farà la città a sopportare la loro mancanza per diversi anni?
Non si tratta di sopportare qualche disagio per un po’, per poi avere un’opera valida per la città! E non si tratta di dire solo no: questa decisione scellerata è certamente frutto della miopia dell’Amministrazione comunale. In quel luogo converge tutta la rete fognaria cittadina per cui, molto grettamente, avranno pensato che fosse il luogo migliore (probabilmente nemmeno loro hanno compreso l’entità dell’opera!). Ma la differenza di costo tra l’impianto interrato e uno chiuso in un capannone fuori terra è pari a non meno di 1 milione di euro: con questa cifra si poteva anche costruire un collettore che portasse la fogna in un luogo più idoneo, fuori da zone edificate.
Il Circolo della Pulce farà tutto quanto possibile per sensibilizzare la città al fine di spostare un impianto sicuramente indispensabile per la città, ma da realizzare in luogo più idoneo.
Da un punto di vista politico è molto forte la tentazione di chiedere il perchè del colpevole silenzio delle forze di minoranza, solitamente molto attente ad ogni piccola cosa che accade a Rapallo e che coinvolge l’Amministrazione, ma visto il rischio che sta correndo la nostra comunità, il nostro senso di responsabilità ci detta un appello a tutte le forze politiche, economiche, sociali, a tutti gli uomini di buona volontà, perchè si mobilitino affinchè questa decisione scellerata venga cancellata e si possa giungere ad una soluzione migliore.
Il Direttivo del “Circolo della Pulce”