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25 Aprile 2018

25 aprile 2018

25 aprile 2018… Voglio riproporre una pagina ricordo, che scrissi nel 2015 , perchè ogni anno qualcuno ci lascia portando con sè la propria pagina di storia, ma anche perchè ogni anno qualche ragazzo diventa “grande” ed incomincia ad informarsi per essere attore protagonista della nostra società. Non sempre la generazione dei “WhatsApp” però è consapevole del perchè oggi ha a disposizione questo ed altri splendidi mezzi in cui può esprimere liberamente le proprie opinioni….
Due parole poi le vorrei spendere quest’anno per qualcosa di  nuovo che è apparso in corteo a Rapallo: le bandiere di altri Stati che hanno sfilato insieme a quella Italiana e che hanno suscitato domande.
Per la prima volta in corteo abbiamo visto sfilare bandiere di altri stati. Il PD di Rapallo ha voluto infatti portare i vessilli degli stati che hanno contribuito alla liberazione quale attenzione e ringraziamento del sacrificio di tanti giovani stranieri che combatterono e morirono insieme agli Italiani.

<< Ci sono ricordi che spesso son splendide pagine di storia, ma che quasi sempre restano chiusi nel cuore di chi quel ricordo lo ha vissuto. Gli anni però passano, e ogni anno che passa si percepisce sempre più che in molti vivono la libertà quasi con noia, se non con arroganza, così come se fosse scontata, allora è giusto, togliere dal cassetto della propria vita il ricordo e raccontare.
Io son cresciuta sulle ginocchia di un papà con le ruote, perché era abbastanza normale, a quei tempi incontrare persone così. Lui come tanti, in quella età in cui la giovinezza è più bella, quando ogni giorno ti immagini il tuo futuro, lasciò il ginnasio al seminario e andò sulle colline, perché era là che Dio moriva ad ogni raffica di mitra… perché era solo tra quelle colline la scelta giusta.
Ma come in ogni storia che lascia un segno, c’è sempre qualcuno che tradisce, che pensa solo a se stesso e sceglie di stare dalla parte del più “forte”. Erano per lo più ragazzi in quel boschetto di Neive, ma i mitra tedeschi li aspettavano per sparare, mio padre, colpito da una raffica cadde in una concimaia e coperto da quello sterco vide quegli uomini, che a dire il vero erano proprio loro lo sterco, non contenti di averli uccisi tutti, fracassare loro le teste. Un contadino soccorse il mio babbo che aveva solo 19 anni e che protetto da quel buco non venne “finito”.
Ma non è questo il ricordo che ho trattenuto nel tempo, sono le Domeniche, quando bambina scendevo con lui e le sue ruote in passeggiata mare, comprava il giornale, un krapfen per me e le pastine per mia mamma; poi al sole su una panchina mi faceva ridere e giocare e chi passava, si voltava a guardarci ,ma quando vedevano sul suo bavero quel “distintivo”, che mai dimenticava prima di uscire, gli uomini alzavano leggermente il cappello e le signore al loro braccio, inchinavano leggermente il capo, perché quel distintivo era quello dei Mutilati e Grandi Invalidi di Guerra.
Ecco, è quel rispetto per chi aveva scelto anche di morire pur di conquistare la Libertà, che non dimenticherò mai, quella consapevolezza , che la Libertà era stata lotta, che aveva avuto un prezzo, non come oggi che, vivendola ogni giorno, neanche ci si ricorda della sua storia. Non dimenticherò mai il suo ridere, la sua ironia anche quando le ferite chiuse gli facevano così male da trasfigurargli il volto, tanto male da interrompere a 49 anni, troppo presto la sua vita e le nostre Domeniche al sole. Allora portai la sua immagine lassù, dove in una piccola cappella che sovrasta quel boschetto lo aspettavano tutti gli altri, là dove c’era tutta la vita e la grandezza di quel giorno, e del dopo …che noi oggi viviamo. Lui era orgoglioso di quelle sue ruote e anche io lo sono, perché mi insegnarono a lottare e a scegliere sempre ciò che è giusto. Stambecco era il suo nome di battaglia, ma ironia del nome tornò dalla guerra senza le “zampe” per saltare, eppure… mi insegnò a correre, a correre in Libertà. Grazie>>
A mio padre Teresio Molinaris 25 aprile 2015
Pulce (Nadia Amalia Molinaris)

il suo nome era … Stambecco

 

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