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Articoli della categoria ‘Comunicati’

11
Feb

Replica all’Assessore Milanti sull’aula computer di Santa Maria

E NO!

Leggiamo oggi sul giornale l’assurda vicenda dell’aula computer delle Scuole Dellepiane di Santa Maria: cinque anni per realizzare i lavori, inaugurazione a settembre, nessuna fornitura di sedie e tavoli per poter installare i computer che i genitori avevano donato.

Il tutto rientra forse nelle abitudini “sobrie e concrete” di questa Amministrazione?! Sobriamente inaugurare opere non finite per poi concretamente trascurarle, lasciandole inutilizzabili?! Sembra proprio che quello che conta sia solo la foto inaugurale: presenziare, tagliare nastri, fare sorrisi ai fotografi, riempire di fiori le aiole.

Rapallo è decadente, si dice da più parti; ma una comunità che trascura i più piccoli, i suoi figli, il suo futuro è davvero in grave decadenza come società civile e le scuole sono uno dei simboli di una comunità civile e viva

Purtroppo l’Amministrazione ha dimostrato su più fronti la sua poca capacità, anche davanti a esigenze tra le più ovvie e non perchè esistano “traffici strani” come si è insinuato da qualche parte, ma solo perchè, a mio avviso, abbiamo una Giunta formata da persone astratte dalla realtà, che proprio non riescono a capire che amministrare è anche verificare continuamente, di persona, “sul campo”, ascoltando i cittadini, che tutto funzioni al meglio.

Non ho nulla di personale verso l’Assessore, sia ben chiaro, ma Milanti non può parlare di “problemi di comunicazione” per cui se fosse stata fatta prima la segnalazione il problema sarebbe già stato risolto. Questa suona francamente come una offesa agli utenti della scuola e di tutti i cittadini: non si parla di una sedia rotta, si parla di un’aula nuova, appena inaugurata, che non è mai stata messa in funzione. Basterebbe un po’ di presenza in più tra i problemi quotidiani che, come in questo caso, se ci fosse stata, avrebbe impedito la nascita del problema stesso. Sarebbe stato certamente più carino chiedere semplicemente scusa a bambini, genitori e cittadini tutti, anzichè cercare giustificazioni. A volte il riconoscere i propri limiti potrebbe far dimenticare anche gli errori …che invece purtroppo, tutti noi ricordiamo bene .

Nadia Molinaris. (la Pulce)

11
Feb

Comunicato del Circolo della Pulce sul compleanno della Pulce di domenica scorsa

Domenica scorsa, 5 febbraio, la Pulce ha compiuto i due anni di vita. L’abbiamo festeggiata con una sorpresa (un grande pupazzo del personaggio “Pulce” in cui era celato il candidato sindaco, Nadia Molinaris) e una merenda a base di pane e crema di nocciole, insieme a moltissimi bambini: abbiamo voluto dare il senso della tradizione, delle “cose buone” di quando anche noi eravamo piccoli, e abbiamo voluto con noi i bambini perchè loro sono il futuro della città e devono essere una priorità dei programmi elettorali.

Purtroppo finora essi sono stati oggettivamente trascurati: proprio di oggi è la notizia della nuova aula di informatica della Scuola di S.Maria inaugurata a settembre, con tanto di foto di assessori sorridenti e soddisfatti, e lasciata inutilizzabile fino ad oggi perchè non arredata (con i computer donati dai genitori lasciati a prendere polvere in uno sgabuzzino!)

Di certo i bambini e i giovani sono priorità nel nostro programma: se la cittadinanza ci darà col voto l’onere e l’onore di guidare la città, tra le prime misure amministrative, immediatamente fattibili con i mezzi di bilancio, ci saranno il riordino dei parchi pubblici e i primi lavori di ristrutturazione nell’ambito un ampio piano di risanamento degli edifici scolastici.

La festa è anche l’inizio della nostra campagna elettorale, ma se per altri ciò vuol dire l’apparire sulla scena pubblica dopo anni di silenzio o di rare e opportunistiche apparizioni, per noi vuol dire soltanto cercare di ampliare la nostra conoscenza presso i cittadini, ma nulla cambierà nella nostra attività di denuncia e proposta sui temi della città.

Invitiamo tutti i cittadini a seguirci, su Facebook, sul nostro sito internet, sui giornali; possono anche venirci a conoscere nelle prossime iniziative o telefonarci dal lunedì al venerdì dalle 13 alle 15 e dopo le 18.30 al numero 345 6828769; chi vorrà dare il proprio fattivo contributo al bene della città sarà benvenuto.

A presto!

11
Feb

Risposta a Carannante su buoni pasto gratuiti ai bambini della scuola dell’obbligo

Innanzitutto, ringrazio Carannante per la domanda su un tema che mi sta molto a cuore e che conosciamo molto bene. A nostro avviso mettere in contrapposizione le infrastrutture e il sociale non ci sembra corretto.

Entrambe le cose devono esistere in un’azione di governo efficace: le capacità di un buon Amministratore si vedono da quanto egli riesca ad armonizzarle.Quanto ai buoni pasto, proporre di darli gratuitamente a tutti può apparire solo “campagna elettorale”, e lo troverei sbagliato anche se il Comune avesse le casse piene, in quanto il cittadino deve comunque essere responsabilizzato nel fruire di un servizio pagato coi soldi di tutti. Sarebbe, poi, un aiuto molto parziale: i bambini usufruiscono della mensa solo nei giorni di scuola e, in particolare, solo nei giorni in cui c’è il rientro pomeridiano. E gli altri giorni?Il Comune già oggi copre la metà della spesa (3 euro su 6) per tutti gli scolari, indistintamente; ci sono inoltre agevolazioni per i figli dal secondo in poi (2,5 euro invece che 3) e l’esonero totale per le fasce ISEE più basse.

Al contrario di quanto pensa Carannante, noi crediamo che questo sistema vada riformato in senso opposto. Se una famiglia è davvero in condizione di bisogno deve avere aiuti concreti per tutti i giorni (non solo quelli di scuola), ma per un periodo ben preciso, coincidente con quello della ricerca di un lavoro (ricerca che deve essere sostenuta dal Comune). Non ci possono essere famiglie povere “per sempre”, altrimenti si cade nell’assistenzialismo (salvo casi di inabilità al lavoro che, però, sono assistiti con strumenti specifici anche da Enti sovraordinati). Il costo di 3 euro per un pasto completo (più una merenda pomeridiana per i bambini della scuola dell’infanzia) deve essere sostenibile da qualsiasi famiglia, per cui gli esoneri dovrebbero essere straordinari, temporanei e sottoposti ad attente verifiche periodiche.

Conosciamo bene la situazione: aiutare le famiglie degli scolari vuol dire piuttosto fornire servizi educativi e di custodia oltre gli orari scolastici. Devono essere forniti il servizio di prescuola dalle 7.00, il servizio di post-scuola fino alle 19.00. Deve essere organizzato il servizio di custodia ed educazione anche nei periodi feriali (campi estivi), che sono i periodi in cui in una città turistica moltissimi cittadini/genitori lavorano. Questi sono i servizi che le famiglie richiedono e che il Comune deve fornire a prezzi minimi (”di responsabilizzazione”). Questi sono gli aiuti più concreti ed efficaci che l’Ente Pubblico può dare al cittadino sia per salvaguardarne il reddito, sia per dare modo alle famiglie di formarsi in un ambiente amico che dia fiducia nel futuro.

Di certo non sono accettabili le attuali rette mensili che superano i 400 euro per l’asilo nido e che sfiorano i 500 euro per i centri estivi!

Il Circolo della Pulce non ha mai trascurato “il sociale”, come dimostrano i numerosi interventi pubblici fatti in questi due anni di attività. Io personalmente poi ho una particolare attenzione verso i bambini e le scuole, sia perchè sono il futuro, sia perchè si devono recuperare anni di incuria e trascuratezza. Affinchè “il sociale” non sia solo uno slogan senza concretezza si devono avere, però, le idee ben chiare sugli obiettivi che si vogliono conseguire. Secondo noi aiutare le cosiddette “fasce deboli” deve significare prima di tutto inclusione sociale, cioè creare le condizioni per un inserimento dei soggetti economicamente, familiarmente e/o psicologicamente fragili in una comunità accogliente e armoniosa. L’attenzione deve essere rivolta a tutte le famiglie… che abbiano figli o no, che siano giovani o anziane, abili o disabili. Ciò si consegue agendo in tutti i campi: da quello urbanistico fino ad arrivare al lavoro dei Servizi Sociali.

Nessuna decisione va concepita slegata da quella consapevolezza che una città ben amministrata deve favorire e migliorare la qualità della vita di tutti perchè solo così si possono diminuire i conflitti, il tutto all’interno delle disponibilità del bilancio comunale.
Non si può quindi agire per compartimenti stagni sia nel sociale che in tutti gli altri ambiti: questo è e sarà il caposaldo del nostro modo di concepire il buon governo della cosa pubblica.

Nadia Molinaris (la Pulce)

7
Feb

Senza pudore

Sulla vicenda depuratore l’attuale maggioranza che amministra Rapallo ha dato il peggio di sè.

Insediatasi nel 2007, ha atteso in assoluto silenzio il 2010 per scegliere il sito di via Betti. A causa della protesta dei cittadini, informati principalmente dal comitato appositamente sorto, ha fatto retromarcia decidendo ANCHE per località Ronco. Si è scritto “anche” perchè la delibera che indicava via Betti non è mai stata annullata!

I motivi addotti per giustificare questo cambiamento di rotta sono delle vere perle: il consigliere Tosi ha candidamente ammesso un bieco calcolo elettorale, dimostrando sostanziale menefreghismo per la sostanza della questione, dichiarando che se l’avessero fatto in via Betti non l’avrebbero votati nemmeno le loro stesse famiglie. Il consigliere Cianci, invece, ha preferito la tattica dello scaricabarile, affermando esplicitamente e inequivocabilmente, nell’ambito istituzionale del Consiglio Comunale, che avevano scelto via Betti perchè ingannati (sic!) dai tecnici di IREN.

Invece di chiedere un approfondimento delle operazioni di ricerca del sito idoneo da parte dei tecnici di IREN, magari accostando loro tecnici comunali di fiducia della maggioranza, hanno preferito decidere semplicemente e, soprattutto, semplicisticamente per località Ronco. E dopo quella decisione altri mesi di silenzio, mai una spiegazione ai cittadini.

Le voci degli esponenti dell’Amministrazione si sentirono solo per polemizzare con chi l’aveva preceduti accusando di aver approvato un PUC indicante un sito oggettivamente inidoneo, dimenticando che l’elaborazione del PUC iniziò ben prima ed è merito, o demerito, di diverse amministrazioni, e dimenticando, soprattutto, che al momento dell’approvazione dello strumento urbanistico nessuno (nemmeno gli stessi consiglieri in allora in minoranza) ebbero a muovere alcuna obiezione, perchè l’indicazione inserita nel PUC non era certo avallata da studi specifici.

Ieri abbiamo potuto cogliere la perla più grande e preziosa: dopo 5 anni di Amministrazione, dopo 5 anni di sostanziale silenzio, il consigliere delegato Giudice se ne esce dicendo che “fin dal suo insediamento questa Amministrazione ha tentato di inserirsi nel depuratore di Santa, ma il tempo era out”. Se la questione non fosse terribilmente seria, vista l’importanza dell’impianto di cui si tratta e vista l’entità delle multe europee che scatteranno tra non molto, ci sarebbe da ridere. In 5 anni questo tentativo non è mai stato rivelato al pubblico: ciò sarà certamente dovuto alla sobrietà e alla riservatezza del primo cittadino, ma francamente a noi puzza (permetteteci l’ironia) di frottola. Come mai questo fatto non è stato pubblicizzato prima, in risposta ai molti cittadini che chiedevano e chiedono tuttora un depuratore comprensoriale? Come mai non è stato usato come elemento di accusa per la precedente amministrazione, visto che le si addossa la responsabilità del mancato allaccio al depuratore di Santa? Per favore, cara Amministrazione, non diteci che non l’avete fatto per riservatezza e sobrietà, perchè non poche volte l’opposizione consigliare ed extra-consigliare è stata colpita da invettive non certo eleganti e corrette.

Da un’Amministrazione “sobria e concreta” ci si sarebbe aspettato maggiore trasparenza, maggiore informazione ai cittadini, maggiore autorevolezza nel prendere una decisione, qualunque essa fosse stata.

In due parole ci si sarebbe aspettato maggiore dignità.

1
Feb

Buon compleanno, Pulce!

Domenica prossima, 5 febbraio, dalle 15.30, sul Lungomare, presso il Ristorante Sapore di Mare la Pulce festeggia il suo compleanno. In modo molto semplice: ci sarà pane con la famosa crema alla nocciola per tutti con qualche sorpresa per grandi e piccini.

Sarà anche l’occasione per incontrare il Circolo e la sua candidato sindaco, Nadia Molinaris (la creatrice del personaggio “Pulce”), per conoscere idee, programmi e persone e per portare il proprio apporto di proposte e suggerimenti.
In questi due anni il Circolo ha lavorato molto: non crediamo a chi appare soltanto pochi mesi prima delle elezioni, magari col marchio di un partito, per poi sparire per altri 5 anni. Noi crediamo che fare opposizione sia una funzione irrinunciabile per il corretto funzionamento di un Comune, anche fuori dalla sala consiliare e perciò ci siamo impegnati a fondo per controllare l’operato dell’Amministrazione in carica, denunciare ciò che non andava e, soprattutto, informare i cittadini, troppe volte lasciati all’oscuro di quanto accade, troppe volte lasciati disorientati di fronte a scelte oggettivamente difficili e poco comprensibili.
Ora ci proponiamo ai cittadini a guidare la città per il prossimo quinquennio, già fin d’ora assicurando che il nostro agire non cambierà: l’informazione ai cittadini e la trasparenza saranno nostri riferimenti irrinunciabili; ad essi si aggiungeranno competenza, passione e creatività per dare una svolta a Rapallo e renderla armoniosamente vivibile da parte di tutti.
Il tutto rimanendo slegati da alcun centro di potere, da alcun partito, perchè la trasparenza non ha colore!

Aspettiamo, quindi, tutti i cittadini (in particolare quelli più piccoli) domenica pomeriggio per conoscerci in un atmosfera gioiosa di festa.

23
Gen

Habemus Piano… finalmente!

Con la solita pomposità con cui questa Amministrazione annuncia le poche, pochissime cose che fa, apprendiamo che dopo cinque anni di annunci andati a vuoto è finalmente pronto il piano del commercio. Ricordiamo le dichiarazioni dell’allora Assessore al Commercio D’Asta che lo indicava tra le priorità, ricordiamo le rassicurazioni dell’allora consigliere delegato Maini in Consiglio Comunale, che affermava che il Piano era quasi pronto, ricordiamo quando il consigliere Tasso, che ereditò la delega, annunciò che il Piano era pronto ma che c’era da attendere l’approvazione del PUC, perchè ad esso legato. Per il PUC dovremo aspettare ancora oltre un anno: chiedete pure agli uffici competenti e vi diranno che è in corso la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) ed il piano non arriverà ad approvazione prima del 2013, ma ecco che questo legame Piano del Commercio – Piano Urbanistico Comunale come per incanto svanisce. Ci diranno che hanno lavorato in coordinamento, ma se il PUC lo deve fare il commissario prefettizio perchè la maggioranza è incompatibile come possono sapere come si stia sviluppando il piano urbanistico?
Non possiamo poi non osservare che la delega al commercio era all’inizio assessorile e poi è stata “declassata” a delega a consigliere… evidentemente la questione non era così prioritaria!

Sono passati cinque anni, si diceva, e con l’avvicinarsi delle elezioni la “produttività” di questa Amministrazione si impenna. Inutile dire che questa nuova operosità è volta soltanto a far dimenticare agli elettori l’immobilismo degli anni precedenti. “Meglio che niente” si potrà dire, ma questo piano giunge ormai tardi, si chiude la porta della stalla quando i buoi sono già scappati. Secondo i presentatori dovrà salvaguardare il commercio al dettaglio e vieterà l’apertura di empori di cianfrusaglie a basso costo e di supermercati, ma tutti i cittadini hanno visto quanti empori e quanti supermercati hanno aperto in questi cinque anni. Ormai è tardi!
E dove sarà attiva questa annunciata salvaguardia? Nel centro “di pregio”, come illustrato dagli amministratori pubblici. Si continua a considerare una Rapallo si serie A, a mare della ferrovia e una Rapallo di serie B, oltre questa. Da una prima visione dei documenti la zonizzazione è troppo semplificativa e asseconda questa concezione delle due città, ma essa è del resto stata la principale peculiarità di questa Amministrazione.

Ci riserviamo di approfondire lo studio della documentazione per presentare osservazioni e proposte, ma riguardo alla presentazione non possiamo non osservare che è stata l’ennesima dimostrazione di chi comanda davvero a Rapallo e cioè il Sindaco, arroccato con i suoi fedelissimi, mentre una corposa corrente della maggioranza è ormai scomparsa e silenziosa, messa in scacco dalle strategie di partito.
Ci chiediamo anche che fine abbiano fatto le gallerie commerciali auspicate dal consigliere Tasso: nella sostanza siamo felici che siano scomparse, ma rileviamo che nel conflitto interno alla maggioranza lui e la sua corrente siano fortemente soccombenti.

E infine il vicesindaco: “Rapallo non ha gli spazi per ospitare un outlet”. Questa è un’ovvietà ed è sicuramente condivisibile, ma continuando il discorso il Dr.Di Antonio ha sfoggiato una delle sue perle: “lo faranno, se mai, in val Fontanabuona”. Non sappiamo se il vicesindaco sia l’ingenua voce della verità o, più semplicemente, non abbia idea di quello che l’Amministrazione di cui fa parte stia facendo e cosa stia pensando, ma è veramente paradossale sentire i sindaci della Fontanabuona giurare e spergiurare che mai faranno aprire ipermercati o outlet per evitare polemiche che potrebbero fermare il progetto del tunnel verso la costa quando il vicesindaco di Rapallo, proprio alla presentazione del piano che dovrebbe salvaguardare l’equilibrio del commercio cittadino, dichiara che gli outlet li faranno in Fontanabuona.
Il tutto molto probabilmente inutile, viste le nuove normative che proprio in questi giorni il Governo sta mettendo a punto… ma l’importante è la propaganda.

21
Gen

Quale futuro per la nostra città, per i nostri figli?

Siamo sempre più esterrefatti davanti a quanto sta accadendo in città.
Lo Stato biscazziere permette l’installazione di slot-machine in ogni bar, i tabacchini hanno maggiori entrate dal lotto e dai giochi istantanei che dalle sigarette e stanno ormai apparendo dei mini-casinò come attività autonome regolarmente autorizzate. Il tutto è perfettamente legale, non c’è dubbio, ma non possiamo non osservare che la proliferazione del gioco di azzardo colpisce alcune città (o quartieri) in misura maggiore di altre. Rapallo è evidentemente una delle città più colpite e se la confrontiamo con le altre città del Levante è una piccola Las Vegas: cinque richieste di apertura di sale giochi contro una a Chiavari e nessuna nelle altre città (almeno da quanto ci risulta finora).
Il dibattito politico sulla questione è stato finora incentrato sui cavilli giuridici, ma il problema è secondo noi culturale. L’Amministrazione ha dimostrato una colpevole inerzia nell’affrontare la questione, dapprima balbettando ridicole giustificazioni (”non è nostra competenza, i permessi li rilascia la Questura”) e poi mettendo in atto misure normative blande, poco efficaci e tardive, dimostrando per l’ennesima volta di considerare tutta la parte di città a monte della “cinta ferroviaria” periferia degradata abitata da cittadini non meritevoli di attenzione e salvaguardia.
Avremmo voluto vedere il Sindaco attivo presso tutte le sedi istituzionali opportune a protestare e invece lui e la sua Amministrazione non hanno nemmeno recepito le proposte dell’opposizione per rendere le misure normative urbanistiche più efficaci nella ricerca di un maggiore equilibrio nell’apertura di attività, sia chiaro, del tutto legali e regolarmente autorizzate. E la cosa più grave è che si sono mossi solo dopo la protesta dell’opposizione e dei cittadini, ad autunno inoltrato, quando la normativa nazionale che regolamenta il settore ha quasi un anno e le richieste di apertura delle sale giochi risalgono ad agosto!

Ma cosa ci si può aspettare da un’Amministrazione che regala ai bambini biglietti gratis per giocare alle slot-machine? Sì, avete letto bene: tra i biglietti omaggio per le attrazioni che il Comune tradizionalmente dona ai bambini delle scuole in occasione del Natale quest’anno è apparso anche il buono per una “giocata” alla sala giochi delle slot-machine. Non si vinceva denaro, ma premi ancora più allettanti per i giovani e giovanissimi: cellulari, orologi, occhiali e altri gadget tecnologici. Ciò appare a noi gravissimo: i nostri figli cosa stanno apprendendo da quanto vedono in città? Che la “Isola dei famosi” è cosa buona e giusta, visto che ne organizza le selezioni il Comune stesso, che il gioco d’azzardo è cosa buona e giusta, visto che ci gioca così tanta gente e le “macchinette” sono così diffuse e visto che viene pubblicizzato con ampia evidenza anche su una delle principali attrazioni per i più piccoli che è il trenino “della Passeggiata”. Mentre non è cosa buona e giusta l’aiuto del prossimo, visto che questa Amministrazione pia e devota ha pubblicamente dichiarato che la mensa dei poveri gestita dalla Parrocchia sarebbe da chiudere.
Nemmeno la memoria dei tempi della Rapallo capitale internazionale del turismo d’èlite ci rimarrà, visto che il nome dei luoghi gloriosi di quell’epoca è stato dato ad una di queste sale giochi.

Ci rubano il passato e avvelenano il nostro futuro, i nostri figli.

14
Dic

Un parcheggio per tutti, tutti per un parcheggio

Leggiamo oggi dai giornali la risposta dell’Assessore alla Viabilità al nostro comunicato sulla nuova sistemazione di piazza Molfino e siamo letteralmente stupefatti dall’arroganza e dalla pochezza che traspaiono dalle parole pronunciate. E’ incredibile come si possano negare certe oggettive evidenze!

Secondo l’assessore la nostra accusa di non aver pensato ai disabili è infondata perchè essi possono parcheggiare senza limitazioni nelle zone disco, e nella “nuova” piazza della stazione ci sono parcheggi a zona disco nel fantasmagorico numero di… UNO! Gli altri 3, apparsi come effimere meteore, sono spariti fagocitati da un’indispensabile aiola e dalla necessità di accesso al cantiere delle Ferrovie. Francamente non possiamo che definire questa affermazione come una presa in giro, visto che un solo posto auto sarà ben difficilmente libero perchè ci possano parcheggiare i disabili, ma evidentemente l’assessore ha una percezione della realtà diversa dalla nostra… (del resto il nostro ha già dimostrato grande sensibilità per le fasce più deboli dichiarando che la mensa dei poveri gestita dalla Parrocchia per mezzo di volontari dovrebbe essere chiusa).

Siamo anche curiosi di sapere quale sia il “lato marciapiede” dove l’Amministrazione avrebbe fatto delle prove per realizzare uno spazio per il “carico e scarico”. Se queste fantomatiche prove hanno dato esito positivo perchè questo spazio non è stato attivato contemporaneamente alla pedonalizzazione? Ma si sa, a Rapallo c’è tempo: nonostante che in quattro anni e mezzo questa Amministrazione abbia realizzato un ventesimo del programma elettorale, non perde occasione per lodarsi per aver lavorato con concretezza e profitto; evidentemente pensa di essere riconfermata e di avere tutto il tempo di tracciare l’area suddetta tra qualche anno. Nel frattempo lo scuolabus deve raccogliere i bambini in mezzo alla strada e chi deve aspettare qualcuno che scende dal treno può tranquillamente intralciare il traffico, ma queste sono cose irrilevanti per chi occupa il palazzo sull’altro lato della piazza…

Non connessa alla piazza della stazione, ma di competenza dello stesso assessore (prodigo di arroganti affermazioni nei confronti di chi ne contesta l’operato, ma parco in informazioni alla cittadinanza) è la sorpresa di ieri: i nuovi parcheggi a pagamento in via Dante. Quasi furtivamente le strisce bianche dei parcheggi liberi esistenti sono state ripassate in blu ad esclusione dei tratti dove erano parcheggiate auto, conseguendo un esilarante effetto multicolore che evidenzia il pressappochismo di chi governa la nostra città. Come mai ad appalto in corso sono aumentati i parcheggi a pagamento? Regalo di Natale ad APCOA? O sono stati realizzati in compensazione ad altri cancellati in altre zone? Se così fosse, dove sono stati cancellati? Ma soprattutto, perchè non è stata debitamente informata la cittadinanza?

Ci mettiamo in attesa di una cortese risposta dell’assessore, parafrasando la nota canzone di Vecchioni in cui persone “così così” (come certo noi siamo) si scusavano di importunare chi aveva da fare cose certamente più importanti di loro e invitavano chi aveva in mano la loro vita (in questo caso la nostra città) a fare con comodo, perchè “più ci farà aspettare più sarà bello uscire”… Sì, uscire dal medioevo oscuro in cui è caduta Rapallo nel maggio del 2007.

10
Dic

Menefreghismo e pressapochismo

Giusto 10 giorni fa i rapallesi si sono trovati una sorpresa sotto l’albero. Letteralmente sotto l’albero, visto che si tratta della chiusura al traffico di piazza Molfino (la piazza “della stazione”) e della creazione di una fila di parcheggi zona disco 10 minuti, il tutto attorno al tradizionale albero di Natale che da anni si installa in questo sito. E’ stata messa in opera una fila di dissuasori, gli opportuni cartelli stradali, è stata tracciata la segnaletica orizzontale (le “strisce”) indicante i nuovi parcheggi paralleli alle corsie di transito.

E a questo punto è emerso il menefreghismo di questa Amministrazione prima di tutto verso i cittadini che devono andare a prendere qualcuno che arriva col treno, che non hanno più spazio dove accostare (i 10 minuti della zona disco sono teorici, in quanto i vigili pattugliano in ben altre zone della città). Ma il menefreghismo più grave è verso i disabili: nella nuova sistemazione non è previsto alcun parcheggio dedicato a loro! Eppure non sarebbe stato così difficile ricavare due stalli negli spazi adiacenti alla stazione. Ma si sa che Rapallo non ha mai pensato e continua a non pensare ai disabili, agli anziani che hanno difficoltà a camminare, alle mamme e ai papà con i passeggini.

 

Nemmeno il tempo per metabolizzare questo cambiamento ed ecco che si cambia di nuovo. In meglio? No, in peggio! Dopo esattamente nove giorni si toglie buona parte dei parcheggi a zona disco per farci un aiola. E qui emerge il pressapochismo: è possibile che appena fatto un lavoro lo si debba disfare? L’aiola appare essere definitiva e non solo un addobbo natalizio, visto che per realizzarla è stato asportato l’asfalto.

All’oggi abbiamo una piazza pedonalizzata (per fare spazio al cantiere di ristrutturazione della stazione), parcheggi pubblici cancellati, nessun parcheggio per disabili in un luogo così importante e, cosa peggiore, nessuno spazio per accostare temporaneamente in attesa di viaggiatori in arrivo.

 

Inutile evidenziare l’assurdità della condotta dell’Amministrazione: in presenza di una cronica mancanza di parcheggi se ne cancellano in favore di inutili aiole la cui cura sarà un ulteriore onere per i pochi giardinieri comunali. In presenza di immobili comunali che cadono a pezzi, primi fra tutti quelli che ospitano le scuole, si impiegano maestranze per fare, ribadiamo, inutili aiole.

Del resto il consigliere delegato “alle aiole” proprio pochi giorni fa ha diramato un comunicato stampa in cui esalta il lavoro dei giardinieri per il Natale, rendendo evidente il suo avere in mano il partito e l’intera maggioranza, dimostrando di non tener in dovuto conto le vere priorità espresse dai cittadini (dimenticando di essere stato eletto in “democrazia”) e, soprattutto, esplicitando il vero e unico criterio di azione di questa Amministrazione: salvare l’immagine a discapito della sostanza. Come dicevano i nostri antichi: “addossu lisciu lisciu e sutta…”.

 

Rapallo, 10 dicembre 2011

 

Il Direttivo del Circolo della Pulce.

18
Nov

Schizofrenica decadenza

Comunicato del Circolo della Pulce sull’apertura di cinque sale per giochi d’azzardo a Rapallo.

Schizofrenica decadenza.

 

La decadenza della nostra città sta rapidamente accelerando, ultimo sintomo l’apertura di ben cinque sale per giochi d’azzardo.

Non bastano le decine di slot-machine disseminate in ogni bar e tabacchino. Non bastano le continue chiusure di negozi storici di buon livello a cui fanno da contraltare nuove aperture di empori di merci varie a buon mercato. La Rapallo che aspirava a far concorrenza a Sanremo e a Montecarlo diventa invece una pacchiana Las Vegas dei poveri.

In un’epoca in cui sui pacchetti di sigarette si scrive che “il fumo uccide” e chi fuma è quasi bandito come un appestato, chi ha il vizio del gioco trova un rassicurante “gioco sicuro”, “gioco legale e responsabile” ed un affettuoso invito “gioca senza esagerare”. Chi vorrebbe lasciare la “cattiva strada” trova sempre più occasioni… un po’ come se rappresentanti dello Stato si mettessero a fumare in faccia a chi vuole smettere!

E nella nostra Rapallo, nella storicamente devota e pia Rapallo l’Amministrazione lascia che si aprano questi “minicasinò” senza dire nulla, soltanto abbozzando imbarazzate (e imbarazzanti) giustificazioni. Se anche il Comune non potesse davvero fare nulla dal punto di vista di norme e regolamenti, il Sindaco “perbene” dovrebbe incatenarsi ai cancelli dei Monopoli di Stato per protestare contro questo pericolo per il benessere dei cittadini e della città che lui amministra.

Invece, come detto, niente, nessuna condanna, nessuna espressione di dissenso. E Rapallo continua a decadere, in assenza di una guida autorevole ed anche, ormai, in assenza di autorità, di regole, di norme: il Piano del Commercio dopo oltre 4 anni di amministrazione non si vede ancora, nessun regolamento per i dehors, per il decoro urbano, il PUC nel limbo del commissariamento. Il messaggio è chiaro: approfittatene! Per una stretta di mano (e un voto) prendetevi pure un pezzo di città.

Questa Amministrazione affetta da grave schizofrenìa non è chiaramente più in grado di guidare la città. Fino a ieri ci hanno raccontato che l’attività alberghiera a Rapallo non è economicamente sostenibile e che pertanto gli alberghi chiusi sono da svincolare e oggi annunciano di voler realizzare una struttura ricettiva a Villa Tigullio. Si riempiono la bocca di annunci di grandi opere che riqualificheranno Rapallo e non muovono dito contro l’apertura delle sale gioco per l’azzardo. Come si fa ancora a crederci?

Viene in mente una frase ormai celebre su Facebook e attribuita ad un noto giornalista: “ci… orinano in testa e ci dicono che piove”…

Ma a fronte di questo avvilente scenario ci rincuora sinceramente la forte reazione della cittadinanza: sulle nostre pagine internet sono apparsi decine di interventi contrari ed anche incontrando la gente per strada non si fa altro che registrare la preoccupazione per gli inevitabili disagi (e pericoli!) che l’apertura di questi nuovi locali comporterà. Appoggiamo, quindi, con vigore qualsiasi iniziativa di sensibilizzazione e/o di contrasto, da qualsiasi parte essa venga, invitando tutti a dare il proprio contributo per dimostrare che i cittadini hanno valori forti e radicati che non possono essere svenduti.

 

Rapallo, 18 novembre 2011

 Il Direttivo del Circolo della Pulce.

26
Ott

Ma l’intelligenza dove sta?

A dicembre del 2007 questa Amministrazione dava l’annuncio del progetto del ponte mobile di piazza Cile con l’enfasi dello scopritore di un sistema che avrebbe cambiato il corso della storia. Secondo quanto dichiarato dall’Ing.Fracchia la città sarebbe stata dotata di un ponte “intelligente” che tramite un sistema automatico si sarebbe alzato al fine di ampliare lo spazio disponibile per il deflusso delle acque del Boate in piena. Una delle principali perplessità create dal progetto era inerente al processo decisionale che avrebbe portato all’azionamento del meccanismo: quale sarebbe stato il momento in cui il ponte si sarebbe dovuto alzare? chi avrebbe preso questa decisione?

Ognuno di noi, in casa propria chiude le finestre quando inizia a piovere, i più previdenti le chiudono qualche ora prima, i più sbadati quando l’acqua è già entrata: nel caso del ponte, trattandosi di opere pubbliche, ci deve essere un processo gestionale delle azioni e delle conseguenti responsabilità ben più complesso e molti paventarono l’evenienza che bastasse una semplice allerta 2 per far alzare il ponte. L’Amministrazione disse che l’innalzamento del ponte sarebbe avvenuto solo in presenza di effettive piene del Boate, segnalate da sensori elettronici e dai volontari della Protezione Civile. Oggi queste parole sono state chiaramente smentite: la Regione ha dichiarato l’allerta di livello 2 e il dirigente comunale responsabile per non rischiare ha fatto alzare il ponte, dividendo così in due la città. E’ questo che ci aspetta per i prossimi anni? Dovremo subire la “sicurezza burocratica” ogni volta che viene dichiarata l’allerta per il maltempo?

A noi pare francamente assurdo che la città debba subire i forti disagi derivanti dall’impossibilità di percorrere il ponte quando il livello dell’acqua non supera nemmeno la metà dell’argine. Ancora una volta questa Amministrazione ha mostrato di non sapere gestire la cosa pubblica nel modo giusto, portando avanti un progetto solo per ripicca, senza analizzarne a fondo gli aspetti negativi.

Non possiamo poi non denunciare il dispendio di energie da parte dei dipendenti comunali che l’operazione di innalzamento comporta. Nessun automatismo: dirigenti tecnici, operai, vigili urbani, un autospurgo sono stati impegnati per far alzare il ponte. Ci chiediamo dove stia la tanto decantata “intelligenza” del ponte. E nonostante l’operazione fosse stata decisa al mattino per il pomeriggio non è stata preventivamente messa in opera alcuna segnalazione per gli automobilisti, ennesima dimostrazione che questa Amministrazione non ha alcune reale considerazione dei cittadini.

3
Set

Disorientamento e disinformazione

La vicenda dei lavori alla galleria FS di Ruta appare sempre più assurda e paradossale. Prima di tutto è assurdo che per dei lavori sulla linea ferroviaria si debbano utilizzare centinaia di camion per trasportare il materiale: con due treni si potrebbe portare via tutto e invece si sceglie di caricare di traffico pesante due cittadine la cui rete viaria è notoriamente sottodimensionata. Le istituzioni pubbliche avrebbero dovuto fare forti pressioni affinchè le Ferrovie utilizzassero questa soluzione.

E paradossali, quasi kafkiane, sono le dichiarazioni degli amministratori pubblici delle diverse città interessate. L’assessore sammargheritese si premura di specificare che i camion passeranno per S.Michele e non per S.Lorenzo (forse paventando le spinte autonomiste della frazione), con il sottinteso “meglio sbolognare il disagio a Rapallo”. L’assessore recchese annuncia di aver posto il veto sui passaggi al lunedì per salvaguardare la propria città. E l’assessore rapallese? Solo dopo le denunce di questi ultimi giorni fa sentire la sua voce e dice che i disagi non saranno sensibili. Certo, con il traffico costantemente intasato di Rapallo qualche camion in più o in meno non fa troppa differenza. Non ha fatto altro che ribadire quanto espresse al momento della sua nomina: le strade sono quello che sono le case non si possono spostare, non si può fare nulla per il traffico. In poche parole: “la situazione è già pessima, anche se peggiora è perfino difficile accorgersene. Cari cittadini rapallesi rassegnatevi”.
Il tutto con la prospettiva di ritrovarsi nella stessa situazione l’anno prossimo, per l’altra galleria.

Ma l’affermazione più grave è quella in cui si prende il merito dell’aver ridotto i viaggi giornalieri delle coppie di camion a due, uno al mattino e uno al pomeriggio. No, caro assessore, questa decisione è del Comune di Santa, che Lei stesso dice di non aver mai sentito, ed è contenuta nella deliberazione di Giunta del 24 agosto, quindi è tutto “merito” di Santa.
E si lamenta, per l’appunto, di non essere stato interpellato dal Comune vicino. Ma Lei non sapeva dei lavori? Sono mesi che se ne parla. Non sarebbe stato il caso di farsi subito avanti con le Ferrovie per raggiungere un accordo con loro (tanto più che il calcestruzzo per le strutture sarà confezionato a Rapallo, per cui la città sarà coinvolta direttamente e non solo per gli attraversamenti).

I cittadini vogliono essere correttamente informati: vorremmo sapere se davvero entrambi i viaggi giornalieri passerano per Rapallo, se anche il calcestruzzo destinato al cantiere di Camogli partirà da Rapallo e se l’attraverserà o se, come auspicabile, prenderà l’autostrada per Recco, vorremmo sapere.
Ribadiamo: questa Amministrazione è sempre in ritardo, non informa adeguatamente e non affronta le questioni; vive e prospera sulla rassegnazione dei cittadini. Una speranza, però, c’è: uno scatto di orgoglio degli elettori che il prossimo anno li faccia votare per il cambiamento.

2
Set

Ah, se ci fosse il tunnel (e un Sindaco autorevole)

In questi giorni i quotidiani dedicano ampio spazio alle trattative tra il Comune di Santa Margherita e le Ferrovie per la gestione del cantiere di rifacimento della galleria ferroviaria tra “Santa” e Camogli. Si legge delle proteste e delle preoccupazioni degli abitanti del quartiere di S.Siro e degli incontri che essi hanno avuto col Sindaco De Marchi e alcuni articoli apparsi su siti di informazione online esaminano “i disagi da S.Siro a Recco.

E Rapallo?

Dal protocollo di intesa tra le Ferrovie e l’Amministrazione di Santa Margherita (documento ufficiale pubblicato sul sito del Comune: http://www.comune.santa-margherita-ligure.ge.it/_Rainbow/Protocollo/336ba8b3-9d0c-45a2-b71f-85b7ac5296a7.pdf) veniamo a sapere che ogni giorno, a novembre e da gennaio 2012, alle 9 ed alle 16.30 i camion per il trasporto del materiale di risulta attraverseranno San Michele e Rapallo e, una volta terminate le demolizioni e gli scavi, 182 (centottantadue!) autobetoniere partiranno dalla centrale di betonaggio di San Pietro per raggiungere S.Margherita, percorrendo via Mameli, via della Libertà, corso Matteotti, corso Colombo, via S.Michele e le stesse 182 autobetoniere, torneranno da S.Margherita, vuote, percorrendo l’Aurelia, salvando così, almeno per il ritorno, S.Michele, ma attraversando comunque il centro. E queste autobetoniere passeranno a ciclo continuo tra le 6.30 del mattino e le 3.00 di notte, in una o più settimane di fuoco!
Non ci è, poi, dato di sapere se il calcestruzzo necessario per l’altra metà di galleria, lato Camogli, partirà anch’esso da Rapallo e se per raggiungere il Golfo Paradiso le autobetoniere utilizzeranno l’autostrada o anch’esse andranno a deliziare i cittadini rapallesi con il loro rumore e i loro polverosi gas di scarico.

Davanti a tutto ciò, l’Amministrazione di Rapallo cosa fa? Tace. Non una dichiarazione, non un’informazione alla cittadinanza, neppure una flebile rimostranza per l’enorme massa di mezzi pesanti che investirà la città. E il 12 settembre, in concomitanza con l’inizio delle scuole, partiranno i lavori. Siamo davanti all’ennesima dimostrazione che questa Amministrazione non
tiene conto degli interessi della Città, che è sempre in ritardo nell’affrontare i problemi e non alcun peso politico, alcuna autorevolezza.

E tutta la vicenda non può che far pensare al tunnel verso S.Margherita: inevitabile esclamare “ah, se ci fosse il tunnel!”. Perchè se ci fosse, nessuno si accorgerebbe di nulla, i polmoni e le orecchie degli abitanti di Santa e Rapallo sarebbero al sicuro e chi deve lavorare lo farebbe con più tranquillità e con minori costi. Indubbiamente questi sono lavori indispensabili e non procrastinabili, da attuare su un’infrastruttura di interesse nazionale, ma il vulcanico Sindaco di Santa ha molti progetti sul tavolo: 55 appartamenti a Corte, il Centro Benessere e il nuovo porto, la ristrutturazione del vecchio ospedale, il centro congressi al Covo. Rapallo dovrà subire anche tutti questi cantieri o, finalmente, si prenderà atto dell’inadeguatezza delle strade oggi esistenti e si inizierà a lavorare seriamente insieme?

26
Ago

I finti eroi del popolo, parte seconda

Giusto pochi giorni fa abbiamo denunciato lo show preelettorale di diversi esponenti della Giunta comunale rapallese che sono scesi in strada a dispensare sorrisi e strette di mano “dirigendo” lavori di manutenzione ordinaria all’area ex-Razetto di via Laggiaro, area abbandonata da anni e bisognosa di ben altri interventi. Oggi la macchina della propaganda ci ha dispensato l’ennesimo annuncio in pompa magna dell’effettuazione di lavori di piccola manutenzione, contrabbandati come grandi opere: “il Parco Biancaneve si rifà il look”, titolava uno dei due quotidiani locali. Anche in questo caso l’Amministrazione segue il solito copione: creare (o estremizzare) un disagio per poi arrivare a “risolverlo” facendo la figura dei supereroi che si materializzano al momento opportuno.

Ma questa volta il bluff è decisamente esagerato. Leggendo l’articolo ci siamo chiesti se ci fosse stato un errore di impaginazione e fosse finito nell’edizione odierna un articolo di 7 anni fa. Il Parco Biancaneve è stato ristrutturato nel 2004 e da allora ha soltanto conosciuta una misera decadenza, ma oggi viene annunciato alla popolazione:
– che è stato messo in funzione un impianto di diffusione sonora;
che il parco è stato arricchito (sic!) da un piccolo chiosco-bar;
che i giochi sono stati risistemati e che pur non essendo quelli nuovi richiesti dagli utenti da oggi si potrà utilizzarli “senza pericolo di incidenti”;
che tutte le sterpaglie sono state eliminate e che il parco è oggi un gioiellino.

Se qualche mamma abituale frequentatrice del parco Biancaneve ha letto l’articolo siamo certi sia stata preda di un attacco di ira. Prima di tutto i giochi non sono stati toccati e il pericolo di incidenti c’è, eccome! La pavimentazione antitraumatica che li circonda da elemento di sicurezza è divenuta motivo di pericolo, visto che si sta quasi completamente staccando dal fondo, costituendo così un inciampo. I giochi sono ancora coperti di scritte oscene e sono in molti punti deteriorati o addirittura rotti.
Le sterpaglie non sono state eliminate e, ad esempio, assediano la locomotiva che desolata arrugginisce in un angolo sporco, mal curato e mal recintato, costituendo ulteriore pericolo per i bambini che le si avvicinano.
Quanto al chiosco e all’impianto di diffusione sonora non sono per nulla novità, visto che essi esistono dal 2004, solo che il primo venne chiuso dopo poco e così rimase per molto tempo e ugualmente l’impianto funzionò per un breve periodo prima di ammutolirsi, probabilmente a causa di un guasto mai riparato.

Dalle foto che abbiamo scattato e ricevuto oggi ognuno può verificare quanto affermiamo, e quanto sia indisponente la propaganda elettorale che l’Amministrazione sta già mettendo in campo. Il Biancaneve è in uno stato letteralmente pietoso e l’articolo in questione è una vera e propria presa in giro per i cittadini, l’ennesima dimostrazione dell’arroganza di questa Amministrazione che non solo non risponde alle lamentele dei rapallesi, ma se ne fa addirittura beffe.

Siamo quindi a richiedere con fermezza all’Amministrazione un comunicato di rettifica e precisazione rispetto a quanto scritto nell’articolo odierno, con le scuse agli utilizzatori del parco e ai cittadini. Il Circolo della Pulce non mancherà di vigilare sulle prossime boutade elettorali della Giunta, perchè non si possono più ingannare gli elettori.

24
Ago

I finti eroi del popolo

In uno dei più famosi film di Charlie Chaplin, Charlot faceva il vetraio e pagava un monello di strada per tirare sassi alle finestre e procacciargli, così, il lavoro. L’operato dell’Amministrazione rapallese fa tornare alla mente quelle scene: crea (o aggrava all’estremo) un disagio per poi fare la figura di risolverlo. Abbiamo una lunga lista di esempi in materia…

Aperto il ponte mobile di piazza Cile dopo un interminabile cantiere l’assessore ai lavori pubblici ebbe a dichiarare che i benefici sul traffico si sono immediatamente registrati. Beh, certamente, meglio il ponte a due sensi (come era preesistente) che il ponte Bailey a senso unico con limitazioni di portata!

Dopo aver dichiarato che il rifacimento della copertura della piscina di S.Pietro sarebbe avvenuto in tre mesi, il cantiere in realtà è tuttora in corso e la Rapallo Nuoto e i suoi atleti hanno perso un’intera stagione, ma sempre il nostro assessore invece che presentare le scuse si prepara per un’inaugurazione in pompa magna dell’ennesimo tapullo (perchè, diciamolo chiaro, si tratta di lavori di manutenzione su una struttura di 40 anni, nulla di realmente innovativo o migliorativo).

Ed anche nella vicenda della viabilità di S.Anna gli assessori non hanno mancato di rivestire la parte dei supereroi che vengono in aiuto della popolazione. Realizzata l’assurda rotonda ovale di piazzale Genova e creato i disagi che tutti possono registrare percorrendola, oggi urlano (letteralmente!) contro la Regione dimenticando che proprio l’assessore al traffico del Comune di Rapallo a chi obiettava che la nuova sistemazione avrebbe causato code in autostrada rispondeva “chi se ne frega, è un problema delle Autostrade, non nostro”, come se l’automobilista in coda non fosse un cittadino o un ospite di Rapallo.

Ma l’esempio più esemplificativo della una politica volta solo all’apparire di questa Amministrazione l’abbiamo avuta qualche giorno fa in via Laggiaro. In quel popoloso quartiere c’è l’area “ex-Razeto”, 2.600 metri quadrati da oltre un decennio di proprietà comunale. Alla fine degli anni Novanta venne cantierato un progetto per la realizzazione di posti auto e verde pubblico: nonostante le opere pubbliche debbano per Legge essere precisamente progettate, precisamente preventivate e precisamente realizzate, a nemmeno metà dei lavori finirono i soldi stanziati e venne abbandonato il cantiere. E’ assurdo e inaccettabile che a metà della realizzazione di un’opera pubblica finiscano i soldi: si sarebbe dovuto approfondire il caso nelle sedi appropriate, ma a Rapallo, si sa, tutto passa (passava!) inosservato, nell’ignavia generale.

L’area è arrivata così a oggi in uno stato di completo abbandono: la parte bassa in fregio a via Laggiaro era utilizzata a parcheggio, ma senza disciplina, senza le strisce dei singoli stalli, e probabilmente senza un adeguata ordinanza della Polizia Municipale che vi permettesse il transito e la sosta. Vi furono casi di abbandono di auto da rottamare e cumuli di rifiuti e rovi facevano da cornice. La parte alta dell’area divenne una selva inestricabile di piante infestanti, una casa ideale per ratti e altri animali non compatibili con una zona urbana fortemente abitata.

Pochi giorni fa, guardacaso con le elezioni a meno di un anno, si sono materializzati in via Laggiaro numerosi esponenti della Giunta, ognuno a dirigere lavori non annunciati, nè regolarmente pubblicizzati con idoneo cartello. La parte alta è stata decespugliata e la parte bassa è stata asfaltata e sono stati segnati i parcheggi. Ecco fatto: creato (dagli stessi che erano in Giunta con Bagnasco) ed estremizzato il disagio oggi “arrivano i nostri” a fare le “grandi opere”. Rigorosamente in tempi diversi, a sottolineare la frattura interna alla maggioranza: al mattino il Sindaco con l’assessore e il consigliere, suoi maggiori sponsor, poi, nel pomeriggio, l’assessore ai lavori pubblici, hanno stazionato a stringere mani e dispensare sorrisi, vantandosi di aver messo a posto l’area. Anche in questo caso, invece di chiedere scusa per il disagio protrattosi per anni, per non avere fatto nulla in questi anni per sfruttare (anche temporaneamente) un’area così preziosa per il quartiere, i membri di questa Amministrazione hanno la faccia di vantarsi per una manutenzione che sarebbe stata da fare molti anni prima.

Ma rimane ancora un dubbio: perchè non è stata allargata salita Paxo, asfaltando il mezzo metro che c’è tra l’attuale ciglio e il muro di contenimento? Non vorremmo fossero vere le voci che dicono che tale operazione sia stata bloccata su richiesta dell’amministratore pubblico-amministratore di condominio per soddisfare desiderata “estetici” dei propri condòmini.

All’oggi abbiamo così un’area fortemente sottoutilizzata, resa soltanto minimamente decorosa e senza prospettive di utilizzo a breve: ennesimo esempio di mala-amministrazione, di mancanza di pianificazione e di immobilismo.

Ma del resto non c’è da stupirsi: la gestione della cosa pubblica a Rapallo è sempre stata molto “familiare” e anche questa direzione lavori fai-da-te rientra in questo modo di far politica che appare ormai agli occhi di molti cittadini come clientelare e fatto di piccoli favori e grandi millanterie. Noi denunciamo questo piccolo caso affinchè tutti i cittadini possano finalmente aprire gli occhi e rendersi conto che a Rapallo si può e si deve fare di più e per farlo non resta che cambiare le persone alla guida del Comune, non scegliendo, questa volta, chi per tanti anni ha solo promesso.