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24 Agosto 2011

I finti eroi del popolo

In uno dei più famosi film di Charlie Chaplin, Charlot faceva il vetraio e pagava un monello di strada per tirare sassi alle finestre e procacciargli, così, il lavoro. L’operato dell’Amministrazione rapallese fa tornare alla mente quelle scene: crea (o aggrava all’estremo) un disagio per poi fare la figura di risolverlo. Abbiamo una lunga lista di esempi in materia…

Aperto il ponte mobile di piazza Cile dopo un interminabile cantiere l’assessore ai lavori pubblici ebbe a dichiarare che i benefici sul traffico si sono immediatamente registrati. Beh, certamente, meglio il ponte a due sensi (come era preesistente) che il ponte Bailey a senso unico con limitazioni di portata!

Dopo aver dichiarato che il rifacimento della copertura della piscina di S.Pietro sarebbe avvenuto in tre mesi, il cantiere in realtà è tuttora in corso e la Rapallo Nuoto e i suoi atleti hanno perso un’intera stagione, ma sempre il nostro assessore invece che presentare le scuse si prepara per un’inaugurazione in pompa magna dell’ennesimo tapullo (perchè, diciamolo chiaro, si tratta di lavori di manutenzione su una struttura di 40 anni, nulla di realmente innovativo o migliorativo).

Ed anche nella vicenda della viabilità di S.Anna gli assessori non hanno mancato di rivestire la parte dei supereroi che vengono in aiuto della popolazione. Realizzata l’assurda rotonda ovale di piazzale Genova e creato i disagi che tutti possono registrare percorrendola, oggi urlano (letteralmente!) contro la Regione dimenticando che proprio l’assessore al traffico del Comune di Rapallo a chi obiettava che la nuova sistemazione avrebbe causato code in autostrada rispondeva “chi se ne frega, è un problema delle Autostrade, non nostro”, come se l’automobilista in coda non fosse un cittadino o un ospite di Rapallo.

Ma l’esempio più esemplificativo della una politica volta solo all’apparire di questa Amministrazione l’abbiamo avuta qualche giorno fa in via Laggiaro. In quel popoloso quartiere c’è l’area “ex-Razeto”, 2.600 metri quadrati da oltre un decennio di proprietà comunale. Alla fine degli anni Novanta venne cantierato un progetto per la realizzazione di posti auto e verde pubblico: nonostante le opere pubbliche debbano per Legge essere precisamente progettate, precisamente preventivate e precisamente realizzate, a nemmeno metà dei lavori finirono i soldi stanziati e venne abbandonato il cantiere. E’ assurdo e inaccettabile che a metà della realizzazione di un’opera pubblica finiscano i soldi: si sarebbe dovuto approfondire il caso nelle sedi appropriate, ma a Rapallo, si sa, tutto passa (passava!) inosservato, nell’ignavia generale.

L’area è arrivata così a oggi in uno stato di completo abbandono: la parte bassa in fregio a via Laggiaro era utilizzata a parcheggio, ma senza disciplina, senza le strisce dei singoli stalli, e probabilmente senza un adeguata ordinanza della Polizia Municipale che vi permettesse il transito e la sosta. Vi furono casi di abbandono di auto da rottamare e cumuli di rifiuti e rovi facevano da cornice. La parte alta dell’area divenne una selva inestricabile di piante infestanti, una casa ideale per ratti e altri animali non compatibili con una zona urbana fortemente abitata.

Pochi giorni fa, guardacaso con le elezioni a meno di un anno, si sono materializzati in via Laggiaro numerosi esponenti della Giunta, ognuno a dirigere lavori non annunciati, nè regolarmente pubblicizzati con idoneo cartello. La parte alta è stata decespugliata e la parte bassa è stata asfaltata e sono stati segnati i parcheggi. Ecco fatto: creato (dagli stessi che erano in Giunta con Bagnasco) ed estremizzato il disagio oggi “arrivano i nostri” a fare le “grandi opere”. Rigorosamente in tempi diversi, a sottolineare la frattura interna alla maggioranza: al mattino il Sindaco con l’assessore e il consigliere, suoi maggiori sponsor, poi, nel pomeriggio, l’assessore ai lavori pubblici, hanno stazionato a stringere mani e dispensare sorrisi, vantandosi di aver messo a posto l’area. Anche in questo caso, invece di chiedere scusa per il disagio protrattosi per anni, per non avere fatto nulla in questi anni per sfruttare (anche temporaneamente) un’area così preziosa per il quartiere, i membri di questa Amministrazione hanno la faccia di vantarsi per una manutenzione che sarebbe stata da fare molti anni prima.

Ma rimane ancora un dubbio: perchè non è stata allargata salita Paxo, asfaltando il mezzo metro che c’è tra l’attuale ciglio e il muro di contenimento? Non vorremmo fossero vere le voci che dicono che tale operazione sia stata bloccata su richiesta dell’amministratore pubblico-amministratore di condominio per soddisfare desiderata “estetici” dei propri condòmini.

All’oggi abbiamo così un’area fortemente sottoutilizzata, resa soltanto minimamente decorosa e senza prospettive di utilizzo a breve: ennesimo esempio di mala-amministrazione, di mancanza di pianificazione e di immobilismo.

Ma del resto non c’è da stupirsi: la gestione della cosa pubblica a Rapallo è sempre stata molto “familiare” e anche questa direzione lavori fai-da-te rientra in questo modo di far politica che appare ormai agli occhi di molti cittadini come clientelare e fatto di piccoli favori e grandi millanterie. Noi denunciamo questo piccolo caso affinchè tutti i cittadini possano finalmente aprire gli occhi e rendersi conto che a Rapallo si può e si deve fare di più e per farlo non resta che cambiare le persone alla guida del Comune, non scegliendo, questa volta, chi per tanti anni ha solo promesso.

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