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20 Settembre 2010

Solo per insonni

C’è chi in città paragona il Consiglio Comunale a Zelig. Effettivamente si è spesso assistito a gustosi siparietti molto divertenti. In certi altri casi, però, la mente va piuttosto ai programmi trash in cui fanno da padrone furiose liti con un moderatore incapace di gestirle (con la differenza che in TV l’incapacità del moderatore è finta…).

E i contenuti?

Negli ultimi tempi ci sono stati molti temi che hanno interessato direttamente la cittadinanza che ha affollato la sala consiliare, ma tutte le volte solo pochi irriducibili hanno potuto ascoltare la discussione sul tema che avevano a cuore. L’esempio più eclatante è stato in occasione del Consiglio straordinario convocato su richiesta della minoranza per discutere della viabilità di piazzale Genova e del quartiere di S.Anna: la sala era piena e anche davanti al teleschermo, a casa, in molti avevano la curiosità di conoscere come sarebbe andata a finire. Ma prima di questa pratica ci fu la surroga del consigliere dimissionario Macchiavello e l’ingresso in Giunta di un nuovo assessore di cui sfugge il nome: quella che doveva essere una formalità ha impegnato quasi due ore di Consiglio. I cittadini ebbero modo di assistere ad uno spettacolo inaccettabile di schermaglie dialettiche, battute ironiche, accuse, controaccuse; il tutto basato sul nulla! Anche i più tenaci hanno dovuto arrendersi alla stanchezza di una giornata di lavoro e alla prospettiva di una sveglia che avrebbe suonato poche ore dopo. Di tutto ciò crediamo abbia una grossa responsabilità tutta la minoranza: tutti i componenti hanno voluto dare sfoggio della propria capacità oratoria (purtroppo anche quelli che non ne hanno, prestandosi inesorabilmente allo scherno dei consiglieri sull’altro lato) dissertando su questioni di nessun interesse pratico per poi rivelarsi del tutto impreparati alla discussione sui temi concreti, chiedendo cose ovvie che avrebbero potuto essere chieste il giorno prima agli uffici, non ribattendo adeguatamente alle assurdità che l’assessore interessato ha pronunciato quella sera e abdicando in pieno al proprio mandato con un “non sono un tecnico”.
Il Presidente del Consiglio è molto poco arbitro super partes e stila gli ordini del giorno ad uso e consumo della sua maggioranza per cui anche nei due Consigli Comunali che si terranno nei prossimi 10 giorni troviamo le pratiche inserite secondo l’ordine di importanza: prima le scartoffie e le polemiche e per ultime quelle più importanti per la città. Se nel Consiglio ordinario del 21 le prime pratiche hanno la precedenza per regolamento appare inaccettabile che la questione del depuratore previsto in via Betti sia l’ultimo punto (ma è comprensibile, visto lo scarso interesse dimostrato dalla minoranza su questo tema). E nel Consiglio straordinario del 28 come primo punto c’è una discussione sulle dichiarazioni di alcuni membri della maggioranza circa l’immobilismo della Giunta: si è facilmente oracoli nel prevedere che le prime due ore andranno perse come accaduto nel Consiglio straordinario sulla viabilità.

Per il bene della città e sicuri di interpretare il sentimento dei molti cittadini che si interessano alle vicende politiche rapallesi e assistono al Consiglio dal vero o in TV chiediamo che la pratica del depuratore sia avanzata al primo punto possibile dell’Ordine del Giorno del Consiglio del 21 settembre e che il primo punto dell’attuale Ordine del Giorno del Consiglio del 28 settembre sia retrocesso all’ultimo posto. Vogliamo sapere circa l’ipotizzato svincolo degli alberghetti, vogliamo sapere cosa ha fatto la Giunta in questi due anni per salvare l’Eurotel, vogliamo avere notizie degli importanti appalti che stanno per essere aggiudicati. Non vogliamo perdere tempo in bambinate: l’immobilismo della Giunta è palese non ci pare necessario discuterne ulteriormente.

Chiediamo alla maggioranza un atto di coraggio, un passo verso una maggiore trasparenza e chiediamo alla minoranza di prendere atto che i cittadini vogliono sapere, vogliono sentire parlare di cose concrete e sono stufi di discussioni sul nulla. La vera democrazia passa anche per questo.

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