1° Maggio: una festa, una speranza…
1° Maggio: una festa, una speranza per il giusto lavoro che ognuno ha il diritto di avere, in un anno difficile, tra continui sbarchi di immigrati e minacce di guerra nucleare, tra attentati ed elezioni che fanno rinascere pericolosi nazionalismi, un giorno in cui ogni persona deve riaffermare la propria disponibilità a difendere i più basilari diritti dell’uomo, facendo, ognuno nel proprio piccolo, qualcosa di concreto.
Maggio è anche il mese dedicato a Maria, che soprattutto per noi Rapallesi ha un significato maiuscolo.
Laico o dentro una individuale fede, ognuno ha fatto almeno una volta il percorso sino a Montallegro ed io, da credente, ho scelto di FARE con le mani e contemporaneamente pregare col cuore.
Ieri son salita al nostro Monte ed oggi voglio donare a tutti i lavoratori e lavoratrici, che hanno il lavoro o che lo sperano, queste parole e questa immagine di speranza.
Nadia Amalia Molinaris
Là, ove le ginestre umili e solari
accolgono i tuoi occhi… l’ultimo tratto.
Ma è quando il piede poggia sull’ultimo gradino
e lo sguardo corre nel viale, fino a sfiorare le guglie,
ove è immobile la Croce…
che ogni piede si ferma un attimo…
e la mano, in un segno di croce,
tocca e bacia quel suolo benedetto.
E allora è l’anima a proseguire,
prendendoti per mano,
per render lieve l’ultima salita.
A volte, una lacrima scende
sul volto di chi sale,
così, da sola, per ricordarti chi sei,
per sorreggere il tuo cuore,
che sta salendo a chiedere una grazia,
da lasciare ai suoi piedi come un fiore.
Ma è quando arrivi sul piazzale,
dopo la scala che ancor oggi
qualcuno percorre in ginocchio,
là ove è la grande stella,
che senti che qualcuno ti attende
e ti sembra di sentirne la voce.
Ed è il tuo cuore, ancor prima degli occhi,
a vederla…, non solo tra i marmi,
di quel santuario nel cielo,
ma nel creato, che dopo il cammino,
ti abbraccia con le Sue braccia,
sussurrandoti, come una Mamma, <eccomi>
Nadia Amalia Molinaris 1° maggio 2017