Salta al contenuto

Articoli della categoria ‘Comunicati’

22
Set

Parole immobili sull’immobilismo

Riscontriamo con piacere l’inversione delle pratiche attuata nel Consiglio Comunale di ieri sera, così come avevamo richiesto. Ora ci aspetta la seduta straordinaria di martedì prossimo con l’Ordine del Giorno presentato dalla minoranza: molti temi interessanti e importanti lo compongono ma pensiamo manchi il più urgente e rilevante per la città in questo momento: la previsione di localizzare il depuratore in pieno centro cittadino. Nella trattazione dell’interpellanza ieri sera sia l’interpellante che l’interpellato, quindi sia minoranza che maggioranza, hanno convenuto che la questione meriterebbe un’ampia discussione; facciamo pertanto un appello a tutti i consiglieri perchè venga inserito al primo punto dell’ordine del giorno del Consiglio di martedì prossimo. Contemporaneamente chiediamo alla minoranza di ritirare l’attuale primo punto: davvero non capiamo l’utilità di perdere ulteriore tempo a discutere dell’immobilismo della Giunta. Come abbiamo già avuto modo di scrivere si può facilmente prevedere che la discussione sarà soltanto un esercizio formale di schermaglie oratorie che con buona probabilità si trasformerà in “caciara”. Perchè perdere tempo quando ci sono questioni vitali per la città (depuratore, alberghi, appalti) da discutere? Crediamo di interpretare il pensiero della maggior parte dei cittadini chiedendo che vengano veramente affrontati i problemi della città lasciando fuori dalle stanze dove si decide il futuro della città le polemiche sterili.

20
Set

Solo per insonni

C’è chi in città paragona il Consiglio Comunale a Zelig. Effettivamente si è spesso assistito a gustosi siparietti molto divertenti. In certi altri casi, però, la mente va piuttosto ai programmi trash in cui fanno da padrone furiose liti con un moderatore incapace di gestirle (con la differenza che in TV l’incapacità del moderatore è finta…).

E i contenuti?

Negli ultimi tempi ci sono stati molti temi che hanno interessato direttamente la cittadinanza che ha affollato la sala consiliare, ma tutte le volte solo pochi irriducibili hanno potuto ascoltare la discussione sul tema che avevano a cuore. L’esempio più eclatante è stato in occasione del Consiglio straordinario convocato su richiesta della minoranza per discutere della viabilità di piazzale Genova e del quartiere di S.Anna: la sala era piena e anche davanti al teleschermo, a casa, in molti avevano la curiosità di conoscere come sarebbe andata a finire. Ma prima di questa pratica ci fu la surroga del consigliere dimissionario Macchiavello e l’ingresso in Giunta di un nuovo assessore di cui sfugge il nome: quella che doveva essere una formalità ha impegnato quasi due ore di Consiglio. I cittadini ebbero modo di assistere ad uno spettacolo inaccettabile di schermaglie dialettiche, battute ironiche, accuse, controaccuse; il tutto basato sul nulla! Anche i più tenaci hanno dovuto arrendersi alla stanchezza di una giornata di lavoro e alla prospettiva di una sveglia che avrebbe suonato poche ore dopo. Di tutto ciò crediamo abbia una grossa responsabilità tutta la minoranza: tutti i componenti hanno voluto dare sfoggio della propria capacità oratoria (purtroppo anche quelli che non ne hanno, prestandosi inesorabilmente allo scherno dei consiglieri sull’altro lato) dissertando su questioni di nessun interesse pratico per poi rivelarsi del tutto impreparati alla discussione sui temi concreti, chiedendo cose ovvie che avrebbero potuto essere chieste il giorno prima agli uffici, non ribattendo adeguatamente alle assurdità che l’assessore interessato ha pronunciato quella sera e abdicando in pieno al proprio mandato con un “non sono un tecnico”.
Il Presidente del Consiglio è molto poco arbitro super partes e stila gli ordini del giorno ad uso e consumo della sua maggioranza per cui anche nei due Consigli Comunali che si terranno nei prossimi 10 giorni troviamo le pratiche inserite secondo l’ordine di importanza: prima le scartoffie e le polemiche e per ultime quelle più importanti per la città. Se nel Consiglio ordinario del 21 le prime pratiche hanno la precedenza per regolamento appare inaccettabile che la questione del depuratore previsto in via Betti sia l’ultimo punto (ma è comprensibile, visto lo scarso interesse dimostrato dalla minoranza su questo tema). E nel Consiglio straordinario del 28 come primo punto c’è una discussione sulle dichiarazioni di alcuni membri della maggioranza circa l’immobilismo della Giunta: si è facilmente oracoli nel prevedere che le prime due ore andranno perse come accaduto nel Consiglio straordinario sulla viabilità.

Per il bene della città e sicuri di interpretare il sentimento dei molti cittadini che si interessano alle vicende politiche rapallesi e assistono al Consiglio dal vero o in TV chiediamo che la pratica del depuratore sia avanzata al primo punto possibile dell’Ordine del Giorno del Consiglio del 21 settembre e che il primo punto dell’attuale Ordine del Giorno del Consiglio del 28 settembre sia retrocesso all’ultimo posto. Vogliamo sapere circa l’ipotizzato svincolo degli alberghetti, vogliamo sapere cosa ha fatto la Giunta in questi due anni per salvare l’Eurotel, vogliamo avere notizie degli importanti appalti che stanno per essere aggiudicati. Non vogliamo perdere tempo in bambinate: l’immobilismo della Giunta è palese non ci pare necessario discuterne ulteriormente.

Chiediamo alla maggioranza un atto di coraggio, un passo verso una maggiore trasparenza e chiediamo alla minoranza di prendere atto che i cittadini vogliono sapere, vogliono sentire parlare di cose concrete e sono stufi di discussioni sul nulla. La vera democrazia passa anche per questo.

19
Set

E i pedoni ? (2)

Leggiamo oggi la puntualizzazione dell’Ufficio Stampa di Società Autostrade secondo il quale il marciapiede e le strisce pedonali all’inizio di via S.Pietro non sono di loro competenza. Evidentemente nel progetto non erano comprese, ma ci chiediamo come si possa terminare un progetto di viabilità su una linea immaginaria e non arrivare nemmeno a fare l’indispensabile per i pedoni pochi metri più in là. Sappiamo che la competenza di Società Autostrade è solo su piazzale Genova, ma non capiamo perchè se il progetto ha compreso anche lo svincolo via Puchoz-via Arpinati-via Tre Scalini (ben lontano da piazzale Genova) perchè i primi dieci metri di via S.Pietro ne siano rimasti fuori. Se non andiamo errati la Società Autostrade ha realizzato anche la bretella all’interno del Poggiolino e anche lì è terreno comunale.

Ma quello che proprio non riusciamo a spiegarci è come mai il Comune non ha verificato che il progetto avesse un ambito di applicazione sufficientemente ampio. E comunque non è ammissibile lo scaricabarile: il marciapiede e le strisce sono indispensabili, che il Comune provveda! Ci propineranno anche questa volta la tiritera del patto di stabilità? Non hanno nemmeno i soldi per un po’ di pittura bianca sull’asfalto? Se ci vuole troppo per fare il marciapiede basterebbe almeno una zebratura in adiacenza alla ringhiera del torrente, ma è inaccettabile lasciare i pedoni in mezzo al nulla. A tal riguardo ci hanno detto che funzionari comunali avrebbero affermato che finchè non ci sarà il marciapiede non si potrà tracciare l’attraversamento pedonale: speriamo davvero che siano stati fraintesi!.

L’assessore magnifica la sicurezza raggiunta col progetto, ma i pedoni (e gli abitanti della zona) evidentemente sono un particolare insignificante.

14
Set

E i pedoni?

Già un paio di mesi fa siamo intervenuti sulla viabilità di piazzale Genova proponendo un correttivo alla viabilità esistente in allora per migliorare la situazione critica in uscita dal casello autostradale che già si era presentata. Nonostante la proposta sia stata regolarmente protocollata non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Al contrario, in tempi successivi, è stata apportata una modifica in senso opposto: le corsie della rotonda antistanti il casello sono state ridotte da due ad una per cui oggi chi una volta uscito dall’autostrada vuole immettersi nella rotonda deve fermarsi anche per chi gira attorno all’aiola centrale per ritornare in direzione centro, quando invece potrebbe affiancarsi ad esso, agevolando lo smaltimento della coda del casello (come da nostra proposta).

Gli interventi del Circolo della Pulce sono sempre volti ad evidenziare le cose che non vanno e a richiedere e proporre correttivi: chi dice che siamo qui solo per criticare evidentemente non legge con attenzione quanto noi scriviamo o lo fa in malafede per screditarci. Anche in questo caso non abbiamo criticato a prescindere l’intero progetto (come fanno altri), ma ne abbiamo rilevato le problematiche ed abbiamo pensato a correttivi. Oggi noi chiediamo a questa Amministrazione di riesaminare la nostra costruttiva proposta perchè i problemi per chi esce dal casello sono oggettivi e colpiscono prima di tutto i cittadini di Rapallo.

Ugualmente oggettiva è la pericolosità dell’ultimo tratto di via Arpinati! L’assessore rimarca che il nuovo sistema viabilistico è più sicuro ma se questo è vero per piazzale Genova, lo stesso non si può dire per la strada suddetta. La fila di parcheggi inserita sul lato sinistro della via, inframezzata anche da un passo carrabile, limita la visibilità (tanto più che il ponte sul torrente S.Pietro è in corrispodenza di un dosso) e la presenza di auto che devono parcheggiare crea rallentamenti in un tratto in cui le auto tendono ad accelerare, con un elevato rischio di tamponamenti o incidenti dovuti a repentini cambi di corsia. A ciò è da aggiungere che le auto che devono uscire da questo parcheggio lo fanno senza la completa visibilità delle auto sopraggiungenti in quanto il tratto stradale è leggermente in curva! Richiediamo pertanto la cancellazione di questi parcheggi.

Con questo comunicato intendiamo, infine, segnalare una grave situazione di pericolosità dovuta ad un’incompleta realizzazione del progetto: dagli elaborati redatti dalla Società Autostrade risulta che all’inizio di via S.Pietro avrebbe dovuto essere prolungato il marciapiede presente sul ponte sul torrente, fino al punto in cui avrebbero dovuto essere tracciato un attraversamento pedonale per raggiungere il marciapiede esistente sull’altro lato (è da rimarcare che in questo tratto vi è anche la fermata dell’autobus). Purtroppo rileviamo che nè il marciapiede, nè l’attraversamento pedonale sono stati realizzati per cui all’oggi chi voglia raggiungere S.Pietro a piedi o chi scende dall’autobus alla prima fermata di via S.Pietro si trova sul ciglio della strada, addossato al parapetto verso il fiume, senza alcuna protezione dal traffico e senza la possibilità di attraversare in condizioni di sicurezza. Perchè non è stata realizzata questa parte di progetto? Perchè l’Amministrazione non ha controllato che venisse realizzata da parte della Società Autostrade? E chiediamo anche perchè nonostante l’allargamento di via S.Pietro sia stato realizzato ormai da mesi non sia ancora stata tracciata la segnaletica orizzontale per tutto il tratto della strada fino alla piscina comunale.

Insieme a questo comunicato abbiamo redatto una segnalazione che viene inviata ufficialmente all’Amministrazione, nella speranza che essa possa urgentemente intervenire per ovviare a queste situazioni di pericolosità presenti in via Arpinati e in via S.Pietro.

Giovanni Raggio
Presidente del Circolo della Pulce

23
Ago

Turismo a Rapallo?

Troppe cose non vanno in tema di turismo: alberghi “cannibalizzati” da immobiliaristi senza scrupoli, fiere di paese in pieno centro e in pieno agosto, spettacoli non idonei davanti a platee vuote, il lungomare chiuso “a metà”, e il no alla notte bianca e la “proverbiale” ospitalità rapallese che invita i turisti ad andare altrove…

“Turismo in crisi a Rapallo” è un assunto ormai parte integrante dell’immaginario collettivo. Il periodo d’oro degli anni ‘50 e ‘60 è ormai lontano: il mondo è cambiato ed è cambiato anche il turismo, ma mentre i centri a noi vicini si sono in qualche modo risollevati o sono cambiati al passo coi tempi a Rapallo il declino non pare fermarsi.
Ma Rapallo vuole veramente rilanciare il turismo come fonte economica principale? E quale turismo? Ogni categoria economica ha le sue proposte: commercianti, albergatori, ormeggiatori, immobiliaristi. Quello che manca è la sintesi di queste proposte a formare un’azione amministrativa autorevole.

Questa Amministrazione non ha un piano chiaro. Un esempio: tutti gli anni si ripropone la questione della chiusura del Lungomare e l’assessore competente (nel senso che ha quest’incarico…) si pone il problema di “accontentare”, si cruccia di non poter “accontentare tutti”. Difficilmente si può accontentare tutti in qualsiasi campo amministrativo, ma una guida autorevole e illuminata avrebbe proposte innovative che vanno oltre le piccole questioni particolari. E così tutti gli anni si attuano iniziative monche: chiusure parziali, chiusure al traffico ma senza divieto di sosta con tavolini in mezzo alla strada e auto che passano loro vicino.

E la questione turismo non è certamente non si ferma qui. Le problematiche della città sono strettamente legate: mancano spazi per la vita dei residenti e anche per accogliere gli ospiti, mancano strutture per la vita sociale dei residenti e per organizzare manifestazioni degne di una città turistica del livello a cui dovrebbe ambire Rapallo. Ad iniziare da un casello autostradale che invece di accogliere chi arriva in città lo obbliga a lunghe e pericolose code sulla carreggiata di transito per finire alla mancanza di parcheggi, non soltanto pregressa ma anche futura, con la sciagurata scelta di localizzare un depuratore fognario nella zona ottimale per realizzare ulteriori parcheggi a servizio del centro e di uno dei quartieri dove la loro mancanza è più sentita.

E’ francamente triste vedere a cosa si riduce l’offerta turistica rapallese per la stagione estiva: le spiagge, libere o no, sono poche e non vi è alcuna previsione di ampliamento (ma del resto l’assessore stesso – sì, l’assessore “competente” di prima – ha detto che tanto a Rapallo mica si viene per la spiaggia); manifestazioni sul lungomare per le quali si devono pagare 10 euro per sedersi; fiere di paese pomposamente chiamate expo.

Manca una guida, una regia davvero competente. Si parla di destagionalizzazione ma le uniche manifestazioni si concentrano in luglio e agosto; concerti e spettacoli realizzati su un palco a metà del lungomare con spazi per il pubblico troppo ristretti (anche a causa dei tavolini di alcuni locali che ne occupano buona parte). E si arriva a far pagare, per l’appunto, 10 euro per potersi sedere, col risultato di fare una figuraccia con l’artista che si trova a cantare davanti a una platea vuota. O si fanno concerti di vero richiamo in luoghi idonei (anche a pagamento) o, secondo noi, ci dovrebbe essere una varietà di proposte lungo tutto il fronte mare, non solo sul lungomare, ma, anzi, soprattutto in luoghi più ampi e meno affollati come il parco Casale e i giardini dei Partigiani.

E nella prima decade di agosto, con il maggior afflusso turistico cosa si organizza a Rapallo? Una fiera di paese! Apprezzabile lo sforzo di ordine degli organizzatori, con gli stand bianchi tutti uguali, ma non ci pare che aiuti il turismo e il commercio locale togliere posti auto e moto e intasare il centro storico in un periodo così importante per far vendere merce varia che nulla ha a che fare con il territorio. Perchè ciò che veramente indispone è il contrabbandare una fiera di paese per un “expo” delle produzioni del territorio, con tanto di benedizione dell’Amministrazione che si è premurata di emanare un comunicato stampa in cui si dice felice della buona riuscita di una manifestazione che ha pubblicizzato la storia e le produzioni locali. Chiunque abbia visitato questa fiera vi avrà trovato incensi indiani, pelletteria fiorentina, formaggi padani, tonno delle Egadi, fiori finti torinesi e i soliti banchi di bigiotteria di provenienza cinese e di abbigliamento di marca a metà prezzo. La presenza di un banco di prodotto agricoli delle Cinque Terre e di un solo produttore di miele delle nostre colline non ci pare sia sufficiente per poter dire che si trattasse di una campionaria di produzioni locali! Gli incontri in cui si è trattato della storia e delle tradizioni di Rapallo sono stati soltanto un paravento per giustificare quella che, ribadiamo, non era altro che una fiera paesana tenutasi in un periodo sbagliato. E’ supportare il commercio locale portarsi in casa, nel “salotto buono” della nostra città, venditori di cianfrusaglie e varie amenità proprio nel periodo in cui c’è più gente e i nostri commercianti traggono i maggiori profitti maggiori? Ed è incentivare il turismo dire “no!” ad un’iniziativa come la notte bianca che veramente attrarrebbe gente da tutto il comprensorio dando un’immagine più viva della città?

Ma queste sono piccole cose, quelle piccole cose di cui si è obbligati a dibattere a causa del bassissimo livello della discussione politica rapallese. Ben altre sono le problematiche che si dovrebbero affrontare: mancanza di spazi, di infrastrutture e.. di alberghi! Dove alloggerebbero i partecipanti ai convegni che si terrebbero nel tanto agognato centro congressi? Non si riesce a far riaprire gli alberghi chiusi da anni e non si fa nulla per non far chiudere definitivamente le strutture in difficoltà: ci riferiamo chiaramente all’Eurotel, albergo nato con un peccato originale (era già prevista una minima commistione residenza-hotel) che a poco a poco è stato “privatizzato”, modificato senza che l’Amministrazione abbia mai preso posizione. Capiamo la scomodità di chi ricopre la duplice veste di amministratore del condominio Eurotel e amministratore pubblico, ma ci pare che la seconda veste debba avere predominanza e chiami a fare scelte chiare e tempestive, anche se personalmente dolorose. L’Eurotel è una delle poche strutture alberghiere rapallesi che ha parcheggi, spazi verdi, e tutti gli altri servizi accessori idonei ad un hotel di ottimo livello, Rapallo non può permettersi di perderlo e di vederlo trasformato in residenza. Chiediamo anche noi a questa Amministrazione un intervento decisivo e risolutivo della questione: non si può più perdere altro tempo!

Lo scenario è veramente triste. Ma del resto cosa ci si può aspettare di meglio? A Rapallo si stampa un foglio di informazione locale diretto da un giornalista che è stato per molti anni addetto stampa del Comune (pur contemporaneamente ricoprendo l’incarico di corrispondente locale de Il Secolo XIX) e che ancora fino a poco tempo fa non rinunciava al “doppio incarico” ricoprendo anche la carica di addetto stampa della Lista Biasotti; questo influente giornalista in risposta ai sacrosanti “mugugni” di un turista che non ha fatto altro che elencare le cose che a Rapallo oggettivamente non funzionano lo ha invitato a passare le sue vacanze ad Arma di Taggia…

A Rapallo la torta di riso è proprio finita….

24
Lug

Finalmente! il ponte “intelligente” di rapallo continua a far discutere

Nei giorni scorsi abbiamo chiesto che l’Amministrazione desse spiegazioni sulla chiusura del ponte provvisorio (“Bailey”) di piazza Cile. Riassumendo velocemente i fatti, intorno al 15 luglio sono apparsi alcuni fogli appesi agli angoli di piazza Cile che avvisavano che il ponte provvisorio sarebbe rimasto chiuso le notti tra il 17 luglio e il 18 luglio e tra il 18 luglio e il 19 luglio (una notte che inizia piuttosto presto a Rapallo, visto che la chiusura sarebbe avvenuta alle 19.00!). Poi dopo qualche giorno i cartelli sono diventati qualcuno di più (uno anche all’angolo via Roma-via della Libertà) e sono ancora oggi visibili; i nuovo cartelli avvisano di una chiusura dalle 19.00 del 19 luglio alle 8.00 del 26 luglio: leggendoli si intende quindi che il ponte sarebbe stato chiuso per l’intero periodo, giorno e notte, ma, al contrario, passando di giorno si trovava il ponte completamente aperto, oppure aperto solo per motorini e pedoni (ad esempio, questa mattina alle 9.00 era chiuso alle auto!).
Finalmente l’Amministrazione ha degnato di risposta una richiesta di informazioni e oggi sui giornali si leggono motivazioni e orari della chiusura. Non possiamo, però, esimerci dal protestare, facendo nostro il disappunto di molti cittadini, per i molti aspetti della vicenda che ci paiono molto negativi e denuncianti un incredibile pressapochismo.

Come è possibile che se i cartelli sono sbagliati essi rimangano affissi dal 19 al 23 luglio?
Con che logica sono stati affissi? Sul ponte di via Milano a S.Anna c’è solo il preavviso della limitata portata e della limitata altezza, ma non l’avviso di chiusura. Un cartello è appeso al paletto dei cartelli sull’angolo dell’ultima casa di via Mameli prima dell’incrocio “di Siggi”: chi svolta in via Milano non lo vede, tanto più se giunge dal centro!
E ci si chiede anche come si possano appendere dei cartelli “volanti” in questo modo, senza che su di essi sia riportata la dicitura “Città di Rapallo”, senza l’indicazione di un’ordinanza del Comando di P.M., senza preoccuparsi della loro effettiva visibilità.
Oggi è venerdì e nel tardo pomeriggio ci sarà un forte traffico di ospiti che giungono nelle nostre zone per il week-end: dopo aver fatto la coda in autostrada a causa della nuova rotatoria di piazzale Genova si troveranno in coda in via Milano e via Amendola perchè il ponte provvisorio sarà chiuso dalle 19.00 (ora di punta per il traffico). Possibile che non ci sia un agente che chiuda il ponte alle 22.00? In queste sere ci sono state manifestazioni con chiusura al traffico di varie strade (lungomare, via Roma) per cui il turno serale dei Vigili c’è: non può un agente di questo turno andare a chiudere il ponte più tardi? Inutile dire che a forza di trovare code in autostrada e in città i turisti si stuferanno di venire a Rapallo, anche solo per una cena!
Come è possibile, poi, che nemmeno l’orario 19-08 possa essere rispettato e possa capitare di trovare il ponte chiuso anche oltre questo orario?

Con piacere rileviamo che sono state accolte le sacrosante richieste degli abitanti della zona che giustamente si lamentavano del rumore delle auto che percorrono il ponte provvisorio e che di notte è particolarmente fastidioso, ma proviamo viva amarezza nel vedere con quale pressapochismo sono fatte le cose da questa Amministrazione, nel vedere la bassa considerazione dei cittadini che essa ha, nel vedere che le spiegazioni circa la chiusura sono arrivate 6 giorni dopo, nel vedere la poca elasticità nell’utilizzo degli agenti per cui per comodità del Comando si chiude il ponte alle 19.00 invece che alle 22.00, creando disagi al traffico e a chi deve raggiungere a piedi il quartiere Milano,.

L’amarezza è sincera ed è tanta. Vorremmo intervenire in un dibattito politico di più alto livello, nel quale si costruisca un futuro migliore per la nostra città, ma ci troviamo invece a richiedere il minimo di rispetto dovuto a un cittadino di un Paese evoluto.

Il Direttivo del Circolo della Pulce.

22
Lug

Possiamo sapere?

Qualche giorno fa sono timidamente spuntati alcuni cartelli che annunciavano la chiusura del ponte provvisorio di piazza Cile (il ponte “Bailey”) per due notti, dalle 19 alle 8 del giorno dopo. Oggi i cartelli si sono fatti coraggio e sono diventati più grandi, più visibili e annunciano la chiusura del ponte per più giorni, per tutte le 24 ore.

Visto l’orario indicato nei primi cartelli abbiamo pensato che il Comune avesse giustamente accolto la richiesta dei residenti della zona di chiudere il ponte di notte per poter dormire tranquilli, visto il frastuono che provocano le macchine che lo percorrono (anche se sembrava francamente eccessiva la chiusura dalle sette di sera).

Evidentemente non si trattava di quel motivo, visto che ora viene chiuso per tutto il giorno, per più giorni. Siamo certi che le motivazioni saranno ugualmente valide, ma perchè il Comune non… comunica? Perchè gli esponenti di questa Amministrazione e della maggioranza che la sostiene appaiono sui giornali solo per beghe interne o per protestare perchè un collega di maggioranza avrebbe fatto togliere un parcheggio vicino al negozio di famiglia?

Senza scomodare obblighi morali, ci parrebbe un semplice esercizio di buon senso motivare la chiusura di un tratto stradale, chiusura che nel periodo estivo e particolarmente gravosa. L’Amministrazione farebbe bella figura, dimostrando volontà di trasparenza, di non aver nulla da nascondere.

Invece nulla… nulla di nulla è dato di sapere ai cittadini. Saranno almeno state avvisate per tempo le ditte della zona che si trovano nell’impossibilità di far transitare i mezzi troppo alti per poter passare sotto alla ferrovia? Sarà stata data loro la motivazione?

A noi non resta che invitare di cuore questa Amministrazione a far conoscere ai cittadini quanto stia facendo (e nel caso del ponte mobile in costruzione sono molte le domande che aspettano risposta!). La invitiamo al dialogo, all’apertura, e, soprattutto, la invitiamo ad accogliere la richiesta di chiusura notturna del ponte Bailey (dalle 22.00 alle 7.00 ci pare un buon orario), per togliere almeno qualcuno dei forti disagi che stanno patendo da mesi coloro i quali abitano vicino al cantiere (non ultimo quello dei miasmi provenienti, pare, dalla rottura della condotta fognaria… altro mistero…).

12
Lug

Depuratore: davanti a questa follia ogni altra polemica diventa insignificante

A marzo è stata data notizia dell’accordo tra Comune ed Enti e Società istituzionalmente interessate per la realizzazione di un depuratore a Rapallo. Una notizia passata quasi inosservata: nessuna enfasi particolare nonostante la grossa somma in gioco, soltanto qualche accenno alla necessità dell’impianto per adeguarsi alle normative e per avere un mare pulito e balneabile. Molti pensarono ad un intervento di adeguamento dell’impianto esistente sito sotto il parcheggio di piazzale Daneri (che, ricordiamolo, è solo un impianto di primo trattamento, non un depuratore). Le reali dimensioni dell’opera sono state accuratamente celate.

Soltanto grazie all’azione dell’appena costituito Comitato i cittadini hanno potuto conoscere che cosa è previsto e cioè un depuratore idoneo per servire 90.000 abitanti da realizzarsi non al posto dell’impianto esistente, ma nella parte bassa del parcheggio, cioè quella con accesso diretto da via Betti con posti liberi, zona merci e parcheggi per residenti. Tutta quest’area, che misura circa 70 metri per 25, verrà scavata per una profondità di oltre 10 metri per realizzare il vano che ospiterà gli impianti di trattamento. Un opera faraonica, da realizzarsi in 5 anni, tra il 2010 e il 2015… sì, 2010, perchè l’inizio dei lavori è previsto per dicembre!

Ricapitoliamo i pochi dati che si sono riusciti a sapere: depuratore per 90.000 persone, da realizzarsi interrato, in un’area di 70 metri per 25, 10 metri sotto l’attuale livello del parcheggio e cioè fino ad una quota di 6 metri più bassa del fondo del vicino torrente S.Francesco. Un volume di scavo di oltre 20.000 metri cubi di terra da portare via con oltre 3000 camion. Almeno 600 autobetoniere (di quelle grosse!) per portare il calcestruzzo necessario per le opere di fondazione, contenimento e copertura.

Non si tratta assolutamente un problema di chi abita vicino all’impianto, ma la rilevanza è per tutta la città!

Ci sono tre questioni che ci lasciano interdetti:

il metodo con cui il Comune ha portato avanti la pratica;
l’opportunità di ubicare un impianto di depurazione fognaria in pieno centro, in un’area ad altissima densità edificata;
i disagi che questa ubicazione comporterà durante l’esecuzione dei lavori.
Il Comune ha usato metodi degni della Corea del Nord. Gli abitanti della zona hanno richiesto documentazione, ma hanno incontrato fortissime resistenze. A quanto pare non hanno avuto il progetto completo, ma soltanto pochi estratti in base ai quali l’entità dell’opera era comprensibile solo da tecnici. Il tutto è passato sotto silenzio, con pochi comunicati stampa che non davano notizie su come sarebbe stato l’impianto. Solo dopo le continue insistenze delle persone che sabato scorso hanno fondato il Comitato è stata fatta una riunione invitando soltanto alcuni di loro e vietando l’ingresso ad ogni altro cittadino. Il Comune ha sminuito le dimensioni dell’opera ed ha portato come esempio il depuratore genovese di Quinto, che ha la stessa tecnica depurativa: peccato che pochi giorni gli organi di stampa hanno dato risalto alle proteste degli abitanti della delegazione genovese, assediati dai miasmi provenienti dal depuratore (e ricordiamo che esso è per 56.000 abitanti, cioè poco più della metà rispetto a quello progettato a Rapallo, ed è sito in posizione ben più defilata rispetto alle abitazioni!).

Un’opera di questa importanza deve essere preventivamente condivisa con la popolazione, l’ubicazione deve essere concordata, scelta tra diverse possibilità! Invece siamo davanti all’opera definitivamente progettata, approvata e in buona parte finanziata.

L’ubicazione appare semplicemente folle. Un depuratore per 90.000 persone realizzato nel bel mezzo di case e palazzi, nella zona più densamente edificata della città. Un depuratore è una macchina biologica che ha bisogno di tempi di avviamento e che in presenza di qualsiasi problema causa miasmi insopportabili, per non parlare della potenziale presenza di elementi inquinanti e tossici. Anche ragionando cinicamente, non si tratta di una zona periferica degradata, ma del centro: a un centinaio di metri c’è il castello sul mare, simbolo della città, la passeggiata a mare, il centro storico, la collina di S.Bartolomeo (cioè una delle zone residenziali di maggior pregio). Ed è anche un’area urbanisticamente strategica, una delle poche aree rimaste libere all’interno del tessuto urbano: non la si può sacrificare per un depuratore.

Legati all’ubicazione sono gli enormi disagi provenienti dalla realizzazione dei lavori: la zona è difficilmente raggiungibile, soprattutto per i mezzi pesanti a causa delle ridotte altezze dei sottopassi ferroviari. Dal semplice calcolo geometrico dell’area interessata risulta che ci vorranno circa 3000 camion per asportare tutto il materiale di scavo: dove passeranno? Raggiungeranno via Bolzano percorrendo contromano via Mameli (con la necessità di vigili e interruzione del traffico)? Oppure attraverseranno tutto il centro? Sempre, comunque, passando davanti alle principali scuole cittadine.
Non dimentichiamoci, inoltre, che l’area oggi ospita uno dei più importanti parcheggi per il centro: circa 200 posti auto tra posti liberi, a rotazione, per residenti e zone merci. Come farà la città a sopportare la loro mancanza per diversi anni?

Non si tratta di sopportare qualche disagio per un po’, per poi avere un’opera valida per la città! E non si tratta di dire solo no: questa decisione scellerata è certamente frutto della miopia dell’Amministrazione comunale. In quel luogo converge tutta la rete fognaria cittadina per cui, molto grettamente, avranno pensato che fosse il luogo migliore (probabilmente nemmeno loro hanno compreso l’entità dell’opera!). Ma la differenza di costo tra l’impianto interrato e uno chiuso in un capannone fuori terra è pari a non meno di 1 milione di euro: con questa cifra si poteva anche costruire un collettore che portasse la fogna in un luogo più idoneo, fuori da zone edificate.

Il Circolo della Pulce farà tutto quanto possibile per sensibilizzare la città al fine di spostare un impianto sicuramente indispensabile per la città, ma da realizzare in luogo più idoneo.
Da un punto di vista politico è molto forte la tentazione di chiedere il perchè del colpevole silenzio delle forze di minoranza, solitamente molto attente ad ogni piccola cosa che accade a Rapallo e che coinvolge l’Amministrazione, ma visto il rischio che sta correndo la nostra comunità, il nostro senso di responsabilità ci detta un appello a tutte le forze politiche, economiche, sociali, a tutti gli uomini di buona volontà, perchè si mobilitino affinchè questa decisione scellerata venga cancellata e si possa giungere ad una soluzione migliore.

Il Direttivo del “Circolo della Pulce”

La zona dove è previsto venga costruito il depuratore individuata dalla funivia

23
Giu

Abusi lungo la Mulattiera per Montallegro a Rapallo

Stanno per iniziare le celebrazioni in onore di N.S. di Montallegro con la Novena, durante la quale i pellegrini salgono al Santuario a piedi, di notte, per partecipare alla Santa Messa mattutina. Purtroppo quest’anno ad attendere il “popolo della novena”, ma anche i turisti e i gitanti che percorrono l’antico tracciato cinquecentesco ci sarà una brutta sorpresa.

Dopo aver superato la prima salita si prendeva fiato in un punto di straordinaria panoramicità, dal quale si dominava tutto il Golfo: questa vista unica al mondo è oggi celata alla vista del cittadino perchè lungo il ciglio della strada pedonale pubblica un privato ha installato una recinzione cieca fatta di pannelli metallici.

Un manufatto prepotente che non solo toglie la vista del mare, ma incombe sulla mulattiera sovrastata da questa cortina nera e cupa.

Il Circolo non può rimanere indifferente a questa ferita inferta ad un luogo così caro ai rapallini e si batterà fino in fondo perchè questo sopruso sia cancellato. Esortiamo quindi tutti i cittadini ad unirsi a noi al fine di fare pressione sul Comune e sugli Enti preposti affinchè non approvino la richiesta di sanatoria edilizia presentata dalla società proprietaria del terreno, ma, anzi, facciano rimuovere al più presto una tale bruttura.

Il Direttivo del Circolo della Pulce.

Rapallo, 23 giugno 2010

7
Giu

La proposta del Circolo della Pulce per la viabilità di P.le Genova

Proposta attuale

La nuova sistemazione viaria di piazzale Genova non funziona. Sicuramente ha reso il luogo più ordinato da un punto di vista estetico, ma ci sono molti dubbi sulla reale efficacia dell’intervento dal punto di vista del traffico: a fronte di un maggior ordine nei periodi di traffico scarso sono aumentati i problemi delle ore di punta lungo le direttrici principali.

L’unico miglioramento che si riscontra è nell’immissione da via S.Pietro: avendo le auto provenienti dal centro l’obbligo di dare la precedenza esse si fermano e si viene così ad evitare il continuo flusso che rendeva difficile l’immissione suddetta. Questo è però un miglioramento riscontrabile nei periodi di minor traffico, mentre in caso di forte afflusso dal centro, con la diminuzione ad una sola corsia del tratto terminale di via Arpinati, quello che per da un lato è un miglioramento fa aumentare la coda fino a raggiungere via Mameli.
L’Amministrazione comunale all’inizio dei lavori ha parlato di una fase di sperimentazione e di essere aperta ad introdurre i cambiamenti e i miglioramenti che sarebbero venuti da proposte costruttive e dall’osservazione nel periodo provvisorio. Ci pare che questi buoni propositi siano rimasti tali in quanto il progetto è stato sostanzialmente realizzato senza cambiamenti e nonostante le numerose proteste il tutto è stato liquidato con l’affermazione (interessata!) della Società Autostrade che diceva che tutto va bene.

Come Circolo abbiamo analizzato la situazione e superando il mero mugugno fine a sè stesso (che non fa parte della nostra azione politica) siamo a proporre due primi interventi di miglioramento, in attesa di approfondire maggiormente l’analisi sentendo anche i Comitati di Quartiere e i cittadini della zona per conoscere bene le problematiche locali. Questi due primi interventi riguardano il conflitto tra il flusso diretto a S.Maria col flusso in uscita dal casello e l’impossibilità per gli abitanti di S.Anna di utilizzare percorsi alternativi a causa dell’impossibilità di raggiungere via Puchoz da via S.Anna.

 

Proposta di progetto

 

1. Piazzale Genova.
Come dicevamo il nodo irrisolto più rilevante rimane l’accesso dal casello autostradale.
Non è francamente accettabile quanto affermato dall’Assessore Puggioni in Consiglio Comunale, secondo il quale il problema è della Società Autostrade, non del Comune, ed essendo la stessa Società Autostrade la redattrice del progetto va tutto bene. Chi esce dal casello e si trova in coda in uscita non sono forse per la maggior parte residenti e ospiti rapallesi?

Questo aspetto risulta peggiorato dalla nuova sistemazione. Ciò è principalmente dovuto alla riduzione ad una sola corsia il flusso proveniente dal casello e in immissione in piazzale Genova, ma anche ad un altro motivo a nostro avviso sottovalutato: a causa dell’attuale configurazione della rotonda l’automobilista che una volta uscito dal casello si ferma per dare la precedenza a chi giunge da sinistra non riesce a capire l’intenzione dei veicoli che sopraggiungono ed è costretto a stare fermo non solo per far passare chi è diretto a S.Maria ma anche se arrivano vecioli che proseguono verso il casello o che girano attorno all’aiola centrale e tornano verso il centro. Ciò avviene a causa dell’eccessiva vicinanza alla corsia ai accesso AL casello dello sbocco della corsia proveniente DAL casello ed alla traiettoria trasversale tra le due corsie che fanno le auto dirette verso S.Maria.
Noi proponiamo di spostare la corsia proveniente dal casello più a destra possibile, in modo da allontanarla dalla corsia diretta al casello e di dividere fisicamente le due corsie della rotonda, in modo da differenziare chiaramente il flusso di veicolo diretti a S.Maria da quelli che ritornano verso il centro girando attorno all’aiola. In questo modo i tempi di fermata dei veicoli provenienti dal casello si ridurrebbero notevolmente (secondo noi almeno del 50%), in quanto essi si fermerebbero solo ed esclusivamente in presenza di auto dirette verso S.Maria, mentre potrebbero immettersi nella rotonda ed affiancare i veicoli che girano attorno all’aiola, essendo presenti due corsie.

2. Via Puchoz.
Altra problematica per la quale proponiamo una modifica è l’attuale sistemazione dell’incrocio al bivio via S.Anna-via Arpinati. Per chi abita nella zona del Castellino e nella parte alta del quartiere di S.Anna via Puchoz è un prezioso percorso alternativo, soprattutto in presenza di code verso il centro. Oggi chi proviene da piazzale Genova non può più attraversa via Arpinati e raggiungere via Puchoz ed è obbligato a fare la coda fino a via Tito Speri, aumentando la coda e l’ingorgo verso il centro. Richiediamo, pertanto, il ripristino del collegamento diretto via S.Anna-via Puchoz, con la contestuale risistemazione dell’incrocio con via Tre Scalini in modo da creare uno spazio pedonale di rispetto per la vicina scuola materna.

Queste nostre proposte sono qui rese pubbliche e saranno presentate all’Amministrazione Comunale affinchè possano essere discusse nell’ottica di un primo miglioramento dell’attuale situazione.

5
Giu

Nascita del “Circolo della Pulce”

Con la gioia e l’orgoglio che si hanno nell’annunciare un nuovo arrivo in famiglia siamo a partecipare tutta la cittadinanza alla nascita del “Circolo della Pulce”.

Siamo al primo passo di un lungo cammino che ha come mèta il cambiamento di Rapallo, in senso fisico e sociale, attraverso un rinnovamento del dibattito politico-culturale.

La volontà… la necessità (!) di cambiare che moltissime persone sentono dentro possono da oggi avere uno sbocco nelle attività del Circolo, che si prefigge di ascoltare, di raccogliere tutte le istanze che vengono dai cittadini, di farsene portavoce presso i luoghi dove si prendono le decisioni che coinvolgono la comunità e di proporre un nuova città più armoniosa, più vivibile e più… pulita (sotto tutti i punti di vista!).

Nella riunione di venerdì 4 giugno 2010 i soci fondatori hanno approvato lo Statuto ed eletto gli organi che gestiranno l’associazione il primo anno, in attesa dell’assemblea ordinaria dei soci. Il Direttivo che accompagnerà il Circolo in questa prima fase è composto da Angela D’Amato, Franca Baroni Rivieccio, Nadia Molinaris, Alberto Basso, Giancarlo Modaffari e Luca Papini, con Stefano Podestà membro supplente. Presidente è stato nominato Giovanni Raggio.

Definiti gli aspetti regolamentari, il Circolo inizierà ora a pieno regime la sua attività, organizzando a breve un incontro aperto a tutta la cittadinanza per fare conoscenza e raccogliere le adesioni di tutti quelli che vorranno condividere le proprie esperienze e il proprio entusiasmo. Lavoce della neonata Associazione non mancherà di farsi sentire circa le principali questioni oggi sul tappeto, come ad esempio la viabilità di S.Anna, problematica che va affrontata al più presto perchè le modifiche o si propongono ora o, come sempre, sarà troppo tardi. Noi non vogliamo solo denunciare o andare “contro”, ma soprattutto discutere insieme e trovare le soluzioni migliori.

Nell’invitare tutti a non perdere la speranza di un cambiamento per Rapallo, esortiamo la cittadinanza a sostenerci e a farci sapere ogni più piccola cosa che non funziona nella nostra città “bella e… addormentata”.

(Comunicato stampa – Il Direttivo)